“Donne che curano a distanza” per i malati oncologici
Grazie alla tecnologia un aiuto per chi in questo periodo fa ancora più fatica ad accedere alle cure
L’accesso alle cure in ospedale in tempo di coronavirus è uno dei maggiori problemi nell’ultimo periodo, specie per quei malati bisognosi di assistenza continua.
E’ il caso dei malati oncologici, che non possono spesso continuare le loro terapie perché molti reparti di oncologia sono stati chiusi per precauzione.
Ecco allora che la professionalità e l’umanità di molti dottori, abbinata all’ausilio delle nuove tecniche digitali vengono in aiuto.
E’ il caso dell’appuntamento svolto on line dal titolo “Donne che curano a distanza” che Women for Oncology Italy trasmesso su una piattaforma dedicata e sulla pagina facebook dell’Associazione.
Gli argomenti trattati sono stati tutti inerenti all’oncologia ed al coronavirus, dispensando consigli, avvertenze, e rispondendo alle numerose domande giunte durante la diretta. Women for Oncology Italy è formato da un comitato scientifico di nove professioniste provenienti da tutta Italia, ai vertici nazionali ed internazionali per preparazione e competenze nei vari settori oncologici di riferimento.
Tra queste, per le Marche, c’è la professoressa Rossana Berardi, direttore della Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona – Università Politecnica delle Marche e vice Presidente dell’Associazione: ”Aver organizzato questa diretta è stato per noi un importante momento di condivisione. Grazie alle nuove tecnologie possiamo raggiungere i nostri pazienti anche se lontani fisicamente e le numerose domande che hanno fatto i partecipanti lo dimostrano”.
I contatti registrati alla diretta hanno evidenziato che erano presenti partecipanti da tutta Italia, e sono risultati alla fine superiori alle aspettative.
Altra notizia emersa sono stati i dati anticipati in anteprima di una survey a livello nazionale dedicata al disagio sociale del personale sanitario impegnato in questo difficile momento.
Ne parla la professoressa Berardi, promotrice della survey: ”Al momento abbiamo avuto oltre 400 risposte, tutte in forma anonima, ad una serie di domande specifiche sul disagio sociale degli operatori sanitari. Ben l’ 80% di chi ha risposto sono donne, ed è fortemente emerso come sia difficile doversi allontanare da casa, trasferendosi in altri luoghi per evitare di contagiare i propri familiari.
Ma anche il non poter aiutare i propri genitori anziani nelle loro azioni quotidiane, non vedere i propri figli. Ed a questo va aggiunta la paura di essere contagiati. Una serie di risposte che una volta terminata l’indagine daranno sicuramente una serie di dati molto interessanti sulla futura organizzazione del lavoro”.
Visto il successo della prima edizione, la stessa presidente dell’Associazione, la dottoressa Marina Chiara Garassino, Responsabile della Struttura Semplice di Oncologia Medica Toraco-Polmonare presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale di Tumori di Milano ha già messo in cantiere una nuova edizione che a breve verrà comunicata attraverso la pagina dell’Associazione https://www.facebook.com/W4Oitaly/. Sulla stessa pagina è anche possibile rivedere il video dell’intero incontro.
https://www.facebook.com/W4Oitaly/videos/668141844020903/ link del video Facebook
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