Dai sindacati giudizi positivi sulla sospensione dell’esecuzione degli sfratti
Le richieste al Governo per l'emergenza Coronavirus
L’emergenza sanitaria innescata dal nuovo virus SARS-Cov-2 sta provocando gravissimi effetti economici che si ripercuotono maggiormente sui redditi di moltissime famiglie, in particolar modo di quelle già economicamente più deboli, che si ritrovano a non avere risorse necessarie per fare fronte alle esigenze di prima necessità e di conseguenza agli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti.
Giudizio positivo, dei Sindacati degli inquilini SUNIA, SICET e UNIAT Marche, sulla sospensione dell’esecuzione degli sfratti inserita nel decreto “Cura Italia” . “Ora è urgente affrontare il vuoto normativo sul tema degli affitti. – rilanciano S. Falcionelli, SUNIA, A. Angelini, SICET e B. Ulisse UNIAT Marche – Sono necessarie misure di rapida e semplice attuazione, per le locazioni ad uso abitativo, per quelle di lavoratori e studenti fuori sede e ad uso commerciale e artigianale, per evitare un massiccio ricorso al contenzioso ed evitare migliaia di sfratti”.
SUNIA, SICET e UNIAT Marche ritengono che si potrebbero sviluppare interventi del Governo nazionale e, in una prima fase, di quello regionale sui seguenti punti :
a competenza della Regione Marche: prevedere l’istituzione di un Fondo Straordinario per l’emergenza COVID-19 per il sostegno affitto abitativo e commerciale, accelerando e semplificando al massimo le procedure di accesso. Dovranno essere adottati degli specifici strumenti di rapido intervento e dalla assoluta e imprescindibile priorità rappresentata dalle famiglie che per effetto dell’epidemia hanno subito riduzioni di reddito, o che non hanno potuto utilizzare l’immobile per i mesi relativi all’isolamento da emergenza, come studenti, insegnanti, lavoratori fuori sede, ovvero gestori di attività di cui sia stata deliberata l’ordinanza di chiusura;
procedere alla sostanziale unificazione del fondo di sostegno all’affitto con il fondo per la morosità incolpevole (senza subordinare l’intervento alla sentenza di sfratto esecutivo e da rifinanziare in forma massiccia in misura non inferiore a 300 milioni annui). Facendo sì che con la gestione ed erogazione dei fondi così unificati anche soggetti e fattispecie finora non previsti (come conduttori di alloggi di social housing) possano accedervi;
consentire ai locatori che percepiscono il canone in modalità tracciabile di evitare il ricorso al contenzioso e di rinunciare ad avviare azioni di sfratto per morosità, di sospendere il pagamento delle imposte corrispondenti alle mensilità non percepite e prevedere contemporaneamente il sostegno ai conduttori impossibilitati a rispettare il loro impegno tramite l’accesso al fondo di cui sopra presentando relativa domanda;
privilegiare e incentivare il ricorso alla rinegoziazione dei contratti ad uso abitativo, diverso, commerciale e artigianale e/o degli affitti in essi previsti, finalizzata alla diminuzione dei canoni per un periodo transitorio definito mediante incentivi fiscali come la riduzione del prelievo sul canone residuo e semplificare tutte le procedure di rinegoziazione, come la registrazione telematica dei relativi patti e scritture;
prevedere una normativa specifica temporanea che, fermi restando i principi generali dell’ordinamento, possa consentire agli inquilini con contratti abitativi transitori (studenti fuori sede e lavoratori provenienti da altre residenze) di lasciare la sistemazione oggetto del contratto in corso in tempi brevi e inferiori ai termini di recesso indicati nel contratto e senza penali alla risoluzione del medesimo;
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