Nasce ‘La Rosa del Contino’, associazione culturale dedicata ad Adolfo Gherardi
Battistuzzo-Cremonini: “Riteniamo importante tener vivo il lascito del Conte, materiale ma soprattutto morale”
Come moltissimi senigalliesi sanno, ormai da anni il Palazzo Gherardi, l’edificio che chiude Piazza Simoncelli e costituisce la prima infilata di Portici Ercolani, sopravvive in condizioni che definire precarie è un puro eufemismo, dimenticato dall’amministrazione comunale (che lamenta carenza di fondi per restaurarlo e gestirlo) e dal mondo culturale che ha preferito concentrarsi su altre questioni, dalla fotografia al rinnovo urbano fantasioso.
Da sempre ritengo che Palazzo Gherardi, come ultimo vestigio del Lascito Gherardi, rappresenti un dovere ma anche un’occasione unica per Senigallia: rilanciare il futuro facendo tesoro del proprio passato.
A questo scopo ho deciso di fondare una associazione culturale, al fine di creare un gruppo di persone, di cittadini, che sentano anch’essi come irrinunciabile il salvataggio di un bene così iconico e caratteristico dell’identità senigalliese come Palazzo Gherardi. Dalla giunta Angeloni, che voleva trasformarlo in residence di lusso, siamo arrivati ora al sindaco uscente Mangialardi che sostiene si tratti della “sfida per la prossima Amministrazione”, con la senatrice Amati (PD) che propone di trasformare la struttura nell’ennesimo Museo della Fotografia e del Contemporaneo.
L’associazione culturale La Rosa del Contino vuol subito ribadire che il Palazzo è intimamente legato al lascito morale del conte Adolfo, per modo che sarebbe errato adibirlo a qualsiasi cosa venisse utile per il Comune: Adolfo Gherardi istituì il Comune di Senigallia come suo erede universale con lo scopo esplicito (leggasi il testamento) di aiutare i giovani poveri a studiare ed a farsi una posizione nel mondo.
La Rosa del Contino, pertanto, ritiene che il Palazzo Gherardi dovrebbe tornare ad essere una scuola, o un Conservatorio o ancora un centro di studi che però vada a servire i giovani senigalliesi, non già le élites cosmopolite che ruotano intorno al milionario mondo dell’arte contemporanea.
A quelli che persistono nel chiedermi se io mi impegni per Palazzo Gherardi perché sarei (stando alla versione corrente) un pronipote del conte Adolfo, rispondo chiaramente di no, per due motivi. Nipote del conte Adolfo era mia zia Eugenia Benedetti Cremonini, e come lei lo sono i Benedetti-Forestieri, ancora fiorenti nella città di Senigallia.
Il mio interesse per il Palazzo nasce nella mia prima adolescenza quando, trovandomi a Senigallia per la villeggiatura estiva, spesso passavo dei bellissimi pomeriggi immerso nei testi della Biblioteca allora ospitata nel Mezzanino del Liceo ‘G. Perticari’: in quel luogo, un po’ segreto ed un po’ misterioso, con l’anziana bibliotecaria che vestiva una curiosissima uniforme somigliante a quella d’un Vigile Urbano, ho seguito Sandokan alla riconquista di Mompracem e mi sono imbarcato sul Nautilus con il Professor Arronax e lo spaccone Ned Land (ai giovani senigalliesi di oggi mi permetto di dare un consiglio: entrate nella Biblioteca Antonelliana, ora al Foro, e chiedete dei libri di Jules Verne, il catalogo di quell’autore in possesso della biblioteca è vastissimo e assai variegato).
Perché il nome La Rosa del Contino? L’ispirazione me l’ha data indirettamente il Maestro Mario Giacomelli. Anni fa lessi che egli, come molti senigalliesi in questi cento anni, era devoto alla memoria del contino Adolfo Gherardi perché, secondo lui, il nobile “voleva aiutare quelli poveri, come me, a farsi un futuro migliore” e per questa ragione ogni settimana il Maestro portava sulla tomba del ragazzo una rosa rossa, “simbolo di nobiltà d’animo.” Inoltre, caso vuole che lo stemma gentilizio dei Gherardi porti appunto, sotto due stelle, una rosa e perciò il nome dell’associazione è venuto, in qualche maniera, da sé. Riteniamo importante quindi tener vivo il lascito del Conte, materiale ma soprattutto morale.
Quel che ci proponiamo è duplice: da un lato, il creare una consapevolezza nell’opinione pubblica dell’urgenza del restauro di Palazzo Gherardi e della sua restituzione alla cittadinanza; dall’altro, ci diamo come obiettivo quello di organizzare dei convegni sulla figura di Adolfo Gherardi, sulla storia di Senigallia e del suo patrimonio, sempre tenendo presente l’istruzione e l’educazione dei giovani. Ultimo, più ambizioso ma non meno importante, la creazione di un Premio Letterario intitolato ad Adolfo Gherardi e rivolto agli studenti senigalliesi con la possibilità, per i vincitori, di veder pubblicata annualmente la propria opera.
Auspichiamo che il Comune voglia interfacciarsi con noi e darci sostegno – del resto i nostri obiettivi, ci sembra, dovrebbero essere gli stessi, – ma soprattutto speriamo nella risposta dei senigalliesi che già in queste settimane hanno fatto sentire, da più parti, voci non allineate che chiedono una soluzione per un bene storico come Palazzo Gherardi.
Chiunque fosse interessato al progetto può scriverci a palazzogherardi@gmail.com o visitare il sito www.palazzogherardi.org come pure quello ancora in costruzione dell’associazione www.larosadelcontino.weebly.com.
Cogliamo l’occasione per augurare a tutti i senigalliesi un Buon Natale ed un Felice 2020.
La Rosa del Contino – associazione culturale
Gaspare Battistuzzo Cremonini
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