Le banche europee in difficoltà a causa di regole stringenti e bassi interessi
La soluzione per le banche sono le criptovalute? Il Fintech può essere d'aiuto alle banche?
Questi non sono tempi facili per le banche europee. Un recente report rivela che le istituzioni finanziarie di tutto il continente hanno dovuto affrontare delle serie difficoltà durante l’anno fiscale 2018: per compensare le perdite hanno inaugurato una politica di riduzione dei costi che però non si è rivelata sufficiente.
Nonostante gli sforzi compiuti, infatti, i profitti si sono rivelati in declino anche nel 2019, confermando una volta di più il momento estremamente difficile per il comparto bancario.
Diversi sono i fattori che vengono indicati come la causa di questo trend negativo. Da un lato ci sono i regolamenti comunitari sempre più restrittivi, dall’altro la competizione delle banche americane ed i tassi di interesse bassi, che si stanno protraendo nel lungo periodo.
La soluzione per le banche sono le criptovalute?
In una situazione di stagnazione, una delle soluzioni per uscirne è l’introduzione di un elemento nuovo: questa novità potrebbe essere rappresentata dalle criptovalute. Sì, sembra un’eresia, perché il comparto bancario rappresenta parte di quel sistema di istituzioni che il Bitcoin e le altre criptovalute intendono contrastare. Ma in un’ottica di diffusione massiva delle criptovalute le cose potrebbero cambiare.
Uno degli scenari possibili per il futuro è che le criptovalute possano diventare parte integrante dell’industria finanziaria mainstream, dopo esserlo già diventato per il trading. Da diversi anni, infatti, anche le piattaforme di trading più famose e diffuse offrono la possibilità di scambiare Bitcoin e altre criptovalute come avviene normalmente per il forex, le commodities, i fondi e le azioni.
I vantaggi delle criptovalute
Al di là delle previsioni utopistiche, le valute digitali potrebbero realmente apportare dei vantaggi anche ad un settore regolamentato come quello bancario. Una tecnologia come la blockchain potrebbe portare più efficienza ai processi bancari, minore burocrazia, oltre a maggiore trasparenza e sicurezza delle transazioni.
In altre parole, le criptovalute potrebbero eliminare le imperfezioni del sistema bancario attuale soprattutto per quanto riguarda la sicurezza delle transazioni. Gli avanzamenti tecnologici, infatti, mettono sempre più a repentaglio la sicurezza degli utenti degli istituti bancari, soprattutto nei servizi online. A detta di alcuni analisti, le cosiddette “crypto banks” sono meno a rischio di violazione dei dati rispetto alle banche tradizionali. Anche rispetto al contante le critpovalute si dimostrano più sicure, perché una banconota può essere contraffatta, ma questo non può avvenire con il Bitcoin e le altre critpovalute.
Inoltre, le critpovalute hanno sensibilmente ridotto il costo di una singola transazione rispetto al sistema bancario tradizionale. Se in quest’ultimo, infatti, ci sono diversi soggetti coinvolti, a partire dall’istituto che esegue la transazione e che richiede una commissione, con le criptovalute la transazione può essere addirittura senza costi o comunque con costi molto bassi.
Il Fintech può essere d’aiuto alle banche?
Un’altra opportunità per le banche è rappresentata dal Fintech, ovvero la tecnologia finanziaria che sviluppa e fornisce i prodotti ed i servizi finanziari. Si tratta di un settore relativamente nuovo, che negli ultimi decenni ha avuto uno sviluppo esponenziale. È grazie alle tecnologie bancarie sviluppate dalla tecnofinanza se in pochi anni siamo passati dal pagamento con i contanti a quello con lo smartphone.
Oggi sono presenti tantissime startup finanziarie che offrono soluzioni innovative per quanto riguarda i servizi finanziari e non solo: queste rappresentano delle opportunità che il sistema bancario tradizionale potrebbe sfruttare per uscire dalla situazione negativa in cui si trova attualmente, almeno in Europa.
Già in parte questo processo è iniziato e lo dimostra la diffusione dei servizi fintech tra gli utenti anche in Italia. Quelli più diffusi sono i pagamenti mobili (cioè attraverso un dispositivo come lo smartphone al posto del bancomat o della carta di credito) e i chatbot per le comunicazioni con la banca (cioè software progettati per simulare una conversazione, spesso usati dai servizi di assistenza). Un po’ meno utilizzati, ma comunque già disponibili sono le assicurazioni on demand e quelle completamente online.
Le piattaforme di trading hanno da tempo implementato tecnologie fintech che consentono agli utenti un’esperienza innovativa e sempre più semplificata per investire il proprio denaro.
Non sappiamo come reagirà il sistema bancario europeo nel 2020, ma di sicuro sia le criptovalute che il fintech potrebbero fare la differenza e rilanciare il settore. Staremo a vedere.
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