Detenzione di fucili in casa: 60enne denunciato, il Commissariato mette in guardia
"Diversi casi in zona di omessa custodia di armi, conseguenze penali per chi non rispetta la legge"
Un 60enne senigalliese, qualche mese addietro, ritornando a casa si accorgeva di aver subito un furto all’interno della propria abitazione e contattava il Commissariato di P.S. di Senigallia.
Gli agenti giungevano sul posto ed effettuavano gli accertamenti, verificando che, tra i diversi oggetti rubati, vi era anche un fucile che l’uomo da tempo deteneva.
In particolare gli agenti verificavano che tale fucile era stato conservato dentro un locale attiguo alla casa senza alcuna particolare cautela.
Alla luce di tale episodio, i poliziotti approfondivano il controllo verificando che lo stesso uomo aveva anche un altro fucile, rintracciato all’interno di un armadio non chiuso a chiave e, dunque, facilmente raggiungibile.
Considerato quanto accertato e risultando l’assoluta negligenza nella conservazione delle armi, gli agenti provvedevano a deferire all’autorità giudiziaria l’uomo per il reato di omessa custodia di armi, nonché a ritirare, in via cautelare, l’altro fucile trovato all’interno di un armadio.
Di seguito a tale denuncia, l’uomo veniva raggiunto da un provvedimento di divieto di detenzione di armi emesso dal Prefetto di Ancona poiché, sulla base di quanto accertato, è risultato carente dei requisiti di affidabilità richiesti dalla legge per la detenzione di armi: requisiti previsti a tutela dell’incolumità della sicurezza personale e pubblica.
Di seguito a tale episodio, e considerando che questo non è l’unico caso ma diversi sono stati gli episodi verificatisi nel corso dell’anno nel senigalliese, risulta opportuno rammentare l’obbligo di custodire le armi in armadi adeguatamente chiusi a chiave in modo da evitare che possano facilmente essere sottratti o, comunque, che possano impossessarsene soggetti privi di requisiti: a carico dei responsabili in caso di mancato rispetto della legge potrebbero esserci conseguenze penali.
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