Senigallia: “Giuseppe Pinelli, l’innocente che cadde giù”
Un libro rievoca la tragica fine di un anarchico innocente, sposato con la senigalliese Licia Rognini
Quella notte fra il 15 e il 16 dicembre del 1969, a Milano, dalla finestra della Questura non cadde solo un uomo innocente, l’anarchico milanese Giuseppe Pinelli, ma anche un pezzo della Repubblica democratica, quella nata dalla Resistenza fra la speranza e il desiderio di riscatto.
Una notte impressa a fuoco nella memoria della moglie di quell’uomo, la senigalliese Licia Rognini e delle due figlie Claudia e Silvia Pinelli, che allora avevano 9 e 8 anni. Oggi, a cinquant’anni esatti da allora Licia, Claudia e Silvia Pinelli ricordano bene quella notte. Mamma Licia, che aveva appena avuta le notizia, vestì le bambine in silenzio e loro, senza la minima protesta, la lasciarono fare.
Va detto che qualcosa di simile accadde ai tanti italiani che capirono subito di essere di fronte a qualcosa di più della “morte accidentale”, come fu detto sul momento, di un anarchico.
Di questo ma anche e soprattutto dei cinquant’anni di Storia italiana che ancora oggi hanno a che fare con tanti nodi irrisolti si parlerà nell’Incontro Dibattito in programma per le 18:30 di giovedì 10 ottobre alla Biblioteca Comunale Antonelliana di Senigallia. Un Incontro che permetterà di gettare una luce nuova su alcuni dei tanti misteri di quella notte
Una occasione da non perdere.
A condurre per mano i partecipanti ci saranno Paolo Brogi, autore del recente ma già fortunatissimo libro “Pinelli l’innocente che cadde giù” e Silvia, una delle due figlie di Giuseppe Pinelli.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Senigallia Simonetta Bucari porterà il saluto dell’Amministrazione cittadina.
Con un intervento speciale di Marco Severini, dell’Università di Macerata.
In collaborazione con l’Associazione di Storia Contemporanea.
Condurrà Salvatore Gajas, giornalista.
Il Libro
Pinelli, l’innocente che cadde giù
Maggio 2019, Castelvecchi editore
Cinquanta anni fa mentre ancora erano in corso i funerali delle vittime della strage di Piazza Fontana un innocente moriva durante un interrogatorio nella Questura di Milano. Il ferroviere quarantunenne Giuseppe Pinelli, anarchico, bersaglio di una ignobile montatura che cercava di nascondere i veri responsabili dello stragismo fascista, cadeva dal quarto piano della Questura.
“Vittima due volte – così lo ha ricordato il presidente Napolitano nel 2009 durante la Giornata per le vittime del trerrorismo- , prima di pesantissimi infondati sospetti e poi di un’improvvisa, assurda fine”.
Nessuno ha pagato per questa scia di morti che ha trasformato l’Italia inaugurando una lunga stagione di stragi e di attentati alla democrazia. Ma chi c’era davvero in quelle ore nella Questura di Milano?
Dalle carte desegretate dell’Archivio Centrale dello Stato escono fantasmi infestanti, i funzionari del servizio segreto del Viminale, gli Affari Riservati, calati in massa a Milano dopo la strage del 12 dicembre del 1969 e mai sentiti dagli inquirenti di allora. Erano in tanti, al seguito di Silvano Russomanno, braccio destro del capo del servizio. Ed erano i “padroni” delle indagini, come afferma spavaldamente uno di loro. “Portammo noi la lista degli anarchici”, rivela l’altro capo Francesco D’Agostino. Che ruolo ebbero negli interrogatori di Giuseppe Pinelli bersaglio di una ignobile montatura che cercava di nascondere i veri responsabili dello stragismo fascista?
In questo libro le due figlie di Pinelli, Claudia e Silvia che all’epoca erano bambine, ripercorrono col giornalista Paolo Brogi le tappe di una lunga storia che non ha ancora avuto giustizia. Inedita la confessione del magistrato “democratico” Gerardo D’Ambrosio, il secondo inquirente di allora, che poco tempo fa ha privatamente ammesso con loro di aver fatto quello che poteva: “Avevo tutti contro…”. E infine dalle carte ecco riemergere un graffio sulla mano del brigadiere Panessa, il poliziotto più vicino a Giuseppe Pinelli quella tragica notte…
L’Autore
Paolo Brogi
Giornalista e scrittore. Ha lavorato a Lotta Continua, Reporter, l’Europeo, Il Corriere della Sera. Tra i suoi ultimi libri “La lunga notte dei Mille”, “Eroi e poveri diavoli della Grande Guerra”, “68, ce n’est qu’un début”.
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