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“Impianto Cesano di Senigallia, hanno vinto i cittadini contrari”

La Lega: "il sindaco ha confermato la richiesta di ritiro del progetto, ma istituzionalmente non è stato corretto"

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Impianto gestione rifiuti Cesano

Ieri sera, 5 settembre, presso Centro Civico di Cesano era presente con i suoi rappresentanti la delegazione della Lega di Senigallia all’assemblea pubblica indetta da Sindaco.

Nell’ambito di tale assemblea, molto partecipata ed animata, il Sindaco ha confermato di aver chiesto alla Società Eco Demolizioni di ritirare il progetto per la realizzazione dell’impianto di gestione rifiuti speciali non pericolosi in Via Fiorini.

Di fatto, il comitato di cittadini e le forze politiche che si erano mobilitate per opporsi al progetto, compresa la Lega, sono uscite vincitrici, costringendo l’Amministrazione Comunale a dichiararsi non favorevole alla realizzazione dell’opera.

Ciò che stupisce è, però, il percorso adottato dal Sindaco per impedire la realizzazione dell’impianto, ovvero quello di chiedere alla Società Eco Demolizioni di ritirare il progetto a suo tempo presentato. Stupiscono altresì le dichiarazioni rilasciate il giorno precedente in Consiglio Comunale dove aveva preannunciato tale iniziativa “a causa delle troppe polemiche scaturite”.

Così facendo, il Sindaco ha invertito l’onere delle responsabilità: non è Lui che boccia il progetto in quanto ritenuto non conforme alla normativa o non gradito alla cittadinanza, ma è il proponente che, di sua iniziativa, ritira il progetto. Il tutto gravato dalla seguente minaccia: se il proponente o la Provincia decideranno di mandare avanti il progetto l’Amministrazione Comunale comunque lo fermerà.

A nostro parere, come Lega, esistono precise regole amministrative ed il Sindaco non può operare istituzionalmente in questi termini. In questi casi la forma è anche sostanza.

Se un qualsiasi cittadino presenta un progetto per la realizzazione di un immobile, l’Amministrazione Comunale è tenuta ad esprimersi e a motivare le scelte di approvazione o di diniego.

E’ troppo comodo, oltreché istituzionalmente scorretto, costringere il proponente a ritirare il progetto presentato, avvalendosi della propria forza istituzionale ed amministrativa.

Infine, una importante riflessione va espressa in merito ai criteri utilizzati per l’individuazione dell’area su cui realizzare tali tipologie di impianti. E’ evidente che altre aree potrebbero risultare più adatte ad ospitare tale attività, ad esempio un’area ZIPA.

Tali scelte non possono essere lasciate all’iniziativa dei privati ma devono essere gestite dalla Pubblica Amministrazione. Il percorso amministrativo più idoneo potrebbe essere quello di affidare ad un organismo “terzo”, ad esempio un Dipartimento universitario, il compito di individuare l’area più adatta, per poi modificare in maniera puntuale il Piano Regolatore Generale Comunale vigente, se necessario.

Ricordiamo che il tema della localizzazione di impianti industriali inquinanti è un tema ben conosciuto da molti anni dalla pianificazione ambientale e urbanistica italiana e che esistono metodologie collaudate per facilitare una scelta che risulta piuttosto problematica. Di solito non è l’azienda interessata, in questo caso la Eco Demolizioni di Rimini, a scegliere il sito in cui collocare il proprio impianto industriale ma l’Amministrazione comunale che deve farsi carico con responsabilità e perizia dei problemi ambientali e urbanistici.

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