Proposte urbanistiche per lo sviluppo di Senigallia guardando ben oltre il 2020
I disegni redatti dall'ing. Paolo Landi: "Programmi elettorali sviliti senza la guida di un piano strategico"
![Proposta urbanistica dell'ing. Paolo Landi per nuova viabilità tra centro e porto di Senigallia](https://www.senigallianotizie.it/articoli/2019/07/20190706-porto-progetto-430x323.jpg?badd6b)
Dopo l’estate entrerà nel vivo l’attività politica in vista della campagna elettorale per il rinnovo di primavera dell’amministrazione con l’elaborazione dei primi programmi di mandato che rischieranno di risultare improvvisati e sommari se svincolati da una visione lungimirante spalmata su un arco temporale ben più vasto e mai prima preso in considerazione.
Ecco perché serve un piano strategico che definisca sin da adesso il quadro d’insieme della città futura da cui stralciare i programmi di mandato con scelte, dettagli e priorità parziali e incompleti che però, nel lungo tempo, andranno a ricomporsi in un disegno omogeneo e congruente, meglio se derivato da una scelta strategica non solo di parte, ma condivisa trasversalmente anche con il contributo dei cittadini, dei professionisti, dei portatori di interesse e delle associazioni di categoria.
In un ottica di sviluppo, il ruolo di tale piano, non vincolante, è di analizzare i punti di debolezza e di forza del tessuto urbano individuandone i rimedi alle criticità e sviluppando nuove potenzialità.
Immaginiamo di definirne i contenuti con uno sguardo al nostro territorio caratterizzato da un water-front costiero di 14 chilometri e dal fiume Misa che lo attraversa per altri 10, appaiono evidenti le lacerazioni segnate da quest’ultimo e dalla ferrovia che tagliano e dividono l’abitato intersecandosi, con un effetto negativo amplificato di criticità, proprio su quella centralità urbana che invece dovrebbe rappresentare un fulcro di connessione e bellezza.
Un esempio esplicativo della pianificazione, anche recente, che ha trattato le tematiche come questioni circoscritte e a se stanti è rappresentato proprio, su quella centralità, dalla ricerca di un’accessibilità al porto, ora abbandonata, con una inadeguata trombetta che nemmeno archistar come Bohigas, Gregotti e Portoghesi sono mai riusciti a migliorare e senza che a nessuno fosse mai venuto in mente di cercare in prossimità un’alternativa con un tracciato più agevole e funzionale, visto anche in un contesto capace di coniugare insieme più obiettivi come l’attraversamento ferroviario in sovrappasso, garantendo anche in caso di calamità, un’accessibilità sicura all’area portuale e al lungomare nord ulteriormente estensibile a sud con un nuovo ponte carrabile affiancato da pista ciclabile e da una passeggiata capaci di creare continuità a tutta la fascia costiera da Cesano a Marzocca.
Se sovrappasso ferroviario e nuovo ponte da prevedere in prossimità della nuova caserma della Guardia Costiera diventeranno i capisaldi del nuovo piano strategico di Senigallia, si aprirà uno scenario sbalorditivo di inedite potenzialità per una pianificazione esaltante, ad alto valore paesaggistico e con una capacità attrattiva verso la città senza eguali, mettendo anche in previsione ampliamento del porto, nuovi spazi di aggregazione, parchi e giardini, una viabilità semplificata con accessi comodi e aree di sosta distribuite a corona al margine di una nuova grande area pedonale estesa stabilmente dal centro antico al mare e longitudinalmente dall’hotel International alla Rotonda, senza rischi di attraversamenti e interferenze solcata da suggestivi boulevard connessi in una circuitazione convergente sull’area della darsena Bixio, futura cerniera di un nuovo unicum urbano che fonde in un solo ambiente porto, centro storico e lungomari, trasformata dal restyling in salotto urbano d’eccellenza e cinta dal fronte del ristorante la Pagaia e delle case in linea restaurate sui lati lunghi e, su quelli più corti, dalle nuove rispettive icone dell’auspicato ponte di congiunzione dei lungomari e di quello ferroviario che sostituirà presto l’attuale, anche il collegamento puntuale tra le sponde del canale affidato alla sola e angusta passerella in ferro, da traslare più a mare, sarà ridistribuito e diffuso con l’ausilio del nuovo ponte e della già prevista passerella ciclo pedonale antistante la Pagaia.
E’ ovvio che il piano strategico per Senigallia non dovrà fossilizzarsi esclusivamente sulla ricerca di questa centralità ma dovrà estendersi a una visione globale che valuti, ad esempio, nel caso degli interventi imposti dalle ferrovie, che andrebbero invece concertati, scelte conseguenti e derivate dal come, dove e se verranno realizzate le barriere fonoassorbenti e alcuni attraversamenti, o come riorganizzare la mobilità ai vari livelli sul territorio, o come interpretare il funzionamento ottimale della città viva e intelligente con l’analisi della fisica urbana, o infine come prepararsi alla difesa e alla prevenzione dagli effetti estremi con una innovativa mentalità in grado di trarre reciproco vantaggio da criticità addirittura contrapposte come rischio alluvionale e stoccaggio idrico, sviluppando contestualmente sui fiumi Misa e Nevola una programmazione ambiziosa assieme agli amministratori dell’entroterra per una importante valorizzazione ambientale e turistica.
I concetti sovraesposti possono meglio comprendersi visionando i disegni riportati a diversa scala di dettaglio.
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