Senigallia, deiezioni canine non raccolte: la denuncia di un turista
Una prassi deplorevole di pochi che rischia di gettare un’ombra sulla città e su tutti i proprietari diligenti
Deiezioni canine non raccolte; la denuncia pubblica arriva da un turista che segnala la presenza di numerosi escrementi sul lungomare Mameli, una cartolina non certo edificante per una città votata al turismo come Senigallia: “Arrivo da un’altra regione e raccolgo le cacche dei miei cani anche in aperta campagna: mi chiedo come mai il lungomare Mameli sia pieno di cacche non raccolte”.
Giusto sottolineare il fatto che si tratta di un comportamento che riguarda una sparuta rappresentanza di persone evidentemente dotate di poco buonsenso e ancor meno senso civico. Il problema è che nonostante si tratti di pochi individui, questo biasimevole atteggiamento rischia di gettare un’ombra su coloro che compiono diligentemente il proprio dovere rischiando di fatto di essere additati come potenziali responsabili della mancanza di decoro urbano.
Vale la pena anche sottolineare una volta di più cosa dice la legge a riguardo: l’ultima direttiva nazionale in merito è del 2013, quando è stata emanata dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali l’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani in cui, all’articolo 2, comma 2 si afferma che è fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le deiezioni e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse.
Il provvedimento dunque non lascia spazio a dubbi: le deiezioni canine devono essere raccolte non solo per educazione e senso civico, ma perché la legge lo impone e specifica che non solo il proprietario è responsabile di tutto ciò che fa il cane, ma anche chi accetta di tenere un cane non di sua proprietà se ne assume la responsabilità per il relativo periodo.
Come per tutti gli obblighi di legge, il mancato adempimento prevede delle sanzioni; a questo riguardo però la decisione circa l’ammontare della multa e le modalità di applicazione vengono delegate alle singole amministrazioni locali. Le sanzioni così sono molto variabili: se ci sono città in cui i trasgressori devono pagare 50 euro, ve ne sono altre in cui si può arrivare a dover sborsare fino a 500 euro.
La cacca è stata raccolta, ma a me non sembra giusto, visto che comunque il prato è sporco e ci scivolano sopra coi calzoncini corti. In più c'è il cartello di divieto d'introduzione cani. Alle mie rimostranze di farla fare - almeno - ai bordi del campo, il proprietario del cane ha addotto pretestuose ed inutili giustificazioni.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!