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Il papavero nero, forse salvato da estinzione da Giorgio Sagrati del GSA Senigallia

Su Lifegate, portale su ambiente e sostenibilità, un articolo sulla scoperta dal membro del Gruppo Società e Ambiente

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Papavero nero - foto Giorgio Sagrati

Lifegate.it, portale web dedicato a temi ambientali e della sostenibilità, ha recentemente dato spazio alla storia di come un appassionato naturalista dilettante di Senigallia, Giorgio Sagrati, abbia scoperto una nuova specie di papavero, salvandola forse dall’estinzione.

Nell’articolo pubblicato su Lifegate.it si legge come alla fine degli anni ’80 Sagrati abbia notato per caso la presenza dei papaveri neri nelle campagne di Senigallia, scoprendo poi che si trattava del risultato di una ibridazione spontanea o di una mutazione genetica, o della combinazione di entrambi i fenomeni. Così è spiegata ufficialmente la nascita del papavero Evelina.

Dal 1997 il papavero Evelina è iscritto nel registro italiano delle nuove varietà vegetali, nel 2001 è stato concesso il brevetto italiano per nuova varietà vegetale (n. 2118 NV). Nel novembre 2004 Giorgio Sagrati ha ottenuto il brevetto comunitario (decisione n. 14204 del 08 novembre 2004) e ora il papavero nero è stato inserito nella seconda edizione dell’enciclopedia Flora d’Italia

Papavero nero - foto Giorgio SagratiGiorgio Sagrati, partendo dal papavero nero, ha sviluppato negli anni diverse linee di ibridi appartenenti al genere Papaver, sempre con fiori neri o in cui il colore nero risulta predominante, giungendo a ricavare una varietà dai petali color nero, ma con fiori molto più grandi e longevi dell’esemplare “Evelina”.

Sagrati ha ufficialmente chiamato questa varietà papavero Senigallia (Papaver rhoaes Senigallia), rendendo un imperituro omaggio, anche se forse non adeguatamente apprezzato, alla propria città.

“Quello che manca a questa pianta è ora un habitat naturale in cui la specie possa sopravvivere e riprodursi autonomamente” sottolinea Giorgio Sagrati su Lifegate, intervistato da Lorenzo Brenna, altro componente del GSA Senigallia.

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