“Se va avanti così l’ospedale di Senigallia sarà una storia chiusa”
"Ecco come Ceriscioli ha fatto il miracolo di fare maggiori investimenti con minore spesa"
Ecco come Ceriscioli ha fatto il miracolo di fare di fare maggiori investimenti con minore spesa. La questione del personale. Se va avanti così, l’Ospedale di Senigallia sarà una storia chiusa.
“Vogliamo un’organizzazione dialogante, che valorizzi le peculiarità di ciascuna realtà ospedaliera, dove si scambiano le opportunità e non solo i problemi. Questa amministrazione ha scelto sin da subito di puntare sulla qualità dei servizi offerti”.
Parole sante, pronunciate dal Presidente della Regione Marche Ceriscioli; bastassero per guarire la gente, saremmo tutti in una botte di ferro.
Pensare poi che è stato messo a punto “un massiccio piano di assunzione di nuovo personale”, talmente “massiccio” che per quest’anno la Giunta Regionale (D.G.R. n. 82 del 2019) prevede tagli per 17 milioni sui costi del personale ospedaliero (leggete con i vostri occhi la tabella a pagina 5 della delibera di Giunta, la riga “ENTE ASUR”, allegata a questo articolo)!
Per fortuna ci sono i sindaci a confermare l’opportunità di “ragionare per Area vasta, accelerando il modello organizzativo che prevede un ospedale unico con tre unità operative complesse, senza sovrapposizione dei servizi e trasparente nelle finalità”.
Questo sì che è uno spread: spalmare il corpo umano tra Senigallia e Fabriano. E che curiosa rete! Nel web le persone stanno ferme e il software le connette: in quella sanitaria invece è la persona che si muove, scansionata, un piede qua, un fegato là, senza risparmio di benzina, senza risparmio di disagio, adesso però con vistoso risparmio sul personale travestito da massiccio piano di assunzione di nuovo personale”!
E’ così che ci volete, signor Governatore, signori Sindaci?
Se è così, uno si chiede: quale distribuzione di tanto golosissimo risparmio? A chi toccherà questo fantastico incremento negativo? A quale area vasta, a quale Ospedale, a quale servizio?
Il sindaco Mangialardi parla di “un percorso condiviso, in grado di valorizzare le grandi professionalità presenti nelle tre strutture, mettendole nelle condizioni di lavorare al meglio per soddisfare le esigenze del territorio. Un percorso che essi stessi si sono impegnati a monitorare e a comunicare ai propri cittadini, evidenziando la necessità di sostenere l’intero progetto con una programmazione chiara delle scelte”.
Al solo leggere queste parole ci sentiamo già meglio. E tendiamo a scordarci di quanto è successo con l’U.T.I.C. di Senigallia, dove il Sindaco non ha monitorato proprio niente, ha comunicato ai cittadini informazioni difformi dalla realtà e fatto niente per avere una programmazione chiara delle scelte sanitarie locali.
Così immemori, non abbiamo nessuna ragione per temere noi senigalliesi di pagare il prezzo più alto della minore spesa, il danno più grande del default ospedaliero e i costi più penalizzanti della privatizzazione, non solo in moneta locale, ma anche in natura con quote della nostra salute. Vorrà dire che sarà uno stimolo per non ammalarci.
Però se ci duole qualcosa, signor Ceriscioli, signor Mangialardi, lasciate che siamo noi a dirlo.
Almeno quello.
Massicciamente vostri.
Da
Quelli dell’Onda
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