Intervista doppia a Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero
La coppia ha portato in scena a Senigallia “Alle 5 da me”
SenigalliaNotizie.it ha intervistato Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero qualche ore prima della messa in scena di “Alle 5 da me”, pièce del commediografo francese Pierre Chesnot, che la collaudatissima coppia di attori ha portato sul palco del Teatro la Fenice. Lo spettacolo, commedia esilarante che racconta dei disastrosi incontri sentimentali di un uomo e di una donna alla ricerca della stabilità affettiva, ha fatto registrare l’ennesimo sold out alla Fenice, confermandosi una vera e propria macchina del divertimento, che ha conquistato il pubblico accorso a vederla. Quella che segue è l’intervista doppia ai due protagonisti.
E’ la seconda volta nel giro di poco tempo che vi trovate faccia a faccia con un testo del drammaturgo francese: ci sono analogie o un filo conduttore che lega “L’inquilina del piano di sopra” e “Alle 5 da me”?
U.D: Si, sicuramente ci sono delle analogie che legano i due testi, dalle tematiche alla sensibilità, al ritmo. I temi trattati sono ricorrenti e per certi versi “universali” e quindi non possono essere catalogati in una sfera precisa.
G.D: Sicuramente Chesnot predilige le donne… da loro uno spessore diverso rispetto ai personaggi maschili. Si, di certo c’è un filo conduttore.
Vi rivedete in qualche modo nelle sfaccettature, benché stereotipate, dei personaggi che tra poco porterete sul palco della Fenice?
G.D: No dai, sono abbastanza estreme nelle loro manie per quanto raccontano tanti piccoli frammenti di verità. Il personaggio che più sento vicino è la protagonista che ha trovato finalmente l’altra metà della mela… sicuramente, con qualche eccesso, la più equilibrata delle protagoniste femminili.
U.D: concordo con Gaia anche se un po’ mi rivedo con il maestro di sci (ride e improvvisa qualche battuta del personaggio)… no, scherzo! E’ una specie di cartone che dal testo dovrebbe avere un forte accento svizzero!
Eccessi, macchiette, maschere…eppure “Alle 5 da me” racconta in modo leggero e brillante tematiche quanto mai attuali: la ricerca dell’altro, la lotta alla solitudine, la voglia di maternità.
G.D: Sicuramente ci sono quelle tematiche universali a cui facevamo riferimento prima che risultano molto attuali come chiave di lettura per i tempi odierni. Noi li trattiamo in maniera leggera: lo scopo è sorridere di questa affannata ricerca dell’altro e dei tentativi falliti che spesso preferiamo gettare nel dimenticatoio.
U.D: Concordo: i personaggi sono spinti dagli stessi grandi moti interiori che da sempre caratterizzano l’essere umano: combattere la solitudine, cercare un compagno di vita. Noi preferiamo affrontare l’argomento sorridendo su quanto accade durante questa ricerca: credo che ognuno di noi abbia avuto quella fase della vita in cui la ricerca dell’anima gemella diventa quasi un “lavoro” ed è lì che solitamente si commettono gli errori più grossolani.
Siete una coppia teatrale collaudata: se vi dovessi chiedere un punto forte e uno debole dell’altro?U.D: Gaia è una collega ideale: preparata, divertente e con cui è facile lavorare. In questi anni sicuramente il feeling si è affinato.
G.D: Si, concordo su tutto, è un piacere lavorare con Ugo! Aspetti negativi? Non lo dico per ruffianeria ma non mi viene in mente nulla, anche perché è la relazione ideale: essendo un rapporto lavorativo siamo umanamente alla giusta distanza, per cui è facile che di entrambi emergano solamente gli aspetti professionali positivi. Poi, trattandosi appunto di lavoro, se qualcuno di noi nota qualche sfumatura dei nostri caratteri che può non necessariamente andare a genio possiamo defilarci senza dover per forza confrontarci su aspetti o livelli tipici delle coppie … come vedremo nella pièce!
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