Buon compleanno ambulatorio solidale: (quasi) 365 giorni al servizio del prossimo
Oltre 500 le prestazioni gratuite ad italiani e stranieri in stato di necessità
Un anno (o quasi) al servizio del prossimo: all’attivo oltre 500 prestazioni gratuite ad italiani e stranieri in stato di necessità. E’ questo il bilancio dell’ambulatorio solidale Paolo Simone “Maundodé” reso noto nella mattinata del 23 febbraio. Un risultato ancor più straordinario se si pensa che il servizio si regge grazie all’impegno profuso dai tanti volontari, protagonisti dell’iniziativa.
Non solo un servizio, preziosissimo, a favore delle fasce più a rischio, ma anche una risposta concreta e decisa al fenomeno crescente della rinuncia alle cure mediche, alla prevenzione o agli esami diagnostici perché diretta conseguenza dei costi non più accessibili a tutti. Una risposta sociale che incarna valori come “solidarietà” ed “umanità”, da sempre prerogative della Caritas diocesana.
Tanti i servizi messi in campo in questo primo anno di attività (ha aperto ufficialmente lo scorso 19 marzo) dall’ambulatorio dedicato a Paolo Simone, pediatra scomparso nel 2017, 507 prestazioni mediche: il 28% di carattere psichiatria, il 25% di ortopedia, l’11% di natura cardiologica. Le fasce di età che si sono maggiormente rivolte all’ambulatorio sono quelle che vanno dai 51 ai 60 anni (26%), dai 61 ai 70 anni (20,7%), dai 41 ai 50 anni (19%), da 31 a 40 anni (15,2%), dai 21 ai 30 anni (12,4%). Minori le restanti fasce di età pediatrica 3,8%, 71-80 anni (2,1%) e over 80 anni (0,7%). Il 55% delle persone prese in carico dai volontari sono stranieri non UE, il 36% italiani, 9% stranieri UE.
Una realtà straordinaria resa possibile dai tanti volontari ma anche grazie alle generose donazioni di privati cittadini ed imprenditori che hanno donato macchinari. Giusto sottolineare come tra i volontari in campo sia presente del personale medico (45%) ed infermieristico (23%) volontario, che opera gratuitamente per cinque mattine e due pomeriggi alla settimana. Fondamentale anche l’apporto della Caritas che ha fornito i locali e supporta l’azione contribuendo anche ai costi di alcuni medicinali che l’utente particolarmente disagiato non riuscirebbe altrimenti a permettersi.
Tra coloro che hanno contribuito al servizio reso dall’ambulatorio una menzione d’onore spetta all’imprenditore Enrico Giacomelli che ha donato un’ingente cifra che ha permesso l’acquisto di un ecografo, un defibrillatore e di una serie di strumentazioni all’avanguardia che risultano ad oggi indispensabili per l’operato del Centro.
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