“Pare scolpito sulla pietra: la piscina Saline deve gestirla Uisp Senigallia. A tutti i costi”
Senigallia Bene Comune: "sulla carta la gestione è passata al Comune, nella realtà Uisp continua a dettar legge"
Pare scolpito sulla pietra: la piscina delle Saline (di proprietà comunale) deve gestirla la U.I.S.P. di Senigallia.
A tutti i costi. Quel che costi. Tanto a pagare son le casse comunali, quindi tutti i senigalliesi.
L’ultima gestione “ufficiale” della U.I.S.P., dal 01/08/2015 al 31/07/2017, è stata data con delibera di giunta n. 151 del 30/07/2015 (ALLEGATO 1) “anticipata” dalla famosa lettera del sindaco del 14/05/2015 (a sole due settimane dalle elezioni comunali del 31/05/2015) con cui il sindaco uscente nonché candidato comunicava alla U.I.S.P. che “dando seguito agli incontri svolti di recente e agli approfondimenti degli uffici comunali, ho incaricato il Dirigente dell’Area Persona di predisporre gli atti necessari per la continuità della vostra gestione nel prossimo biennio” (ALLEGATO 2).
A riguardo ricordiamo che la legge riconosce ad un Comune o di gestire direttamente l’impianto sportivo o di darlo a terzi, individuati tramite gara.
Ripresa, almeno sulla carta, la gestione della piscina da parte del Comune nella realtà accade che gli spazi acqua son gli stessi di prima e che la U.I.S.P. continua a “dettar legge” …………
Dal punto di vista burocratico, invece, la gestione risulta del Comune.
Dal settembre 2016 al gennaio 2018 la U.I.S.P. – volendo fortemente la gestione di un impianto che garantisce ottime entrate economiche, quando viene gestito dal privato stranamente – presenta ben CINQUE proposte di progetto di finanza, le prime quattro bocciate dal Comune ma l’ultima approvata in ritardo rispetto al termine fissato dalla legge.
Ad oggi la quinta proposta è stata così messa a bando: “Centrale Unica di Committenza – Comune di Senigallia. FINANZA DI PROGETTO: Gara europea a procedura aperta per l’appalto della Concessione per il servizio di gestione del centro sportivo delle Saline di Senigallia e lavori accessori di riqualificazione e relativa progettazione. Scadenza bando: ore 13:00 del 04 marzo 2019.”
Eh sì, è stata approvata in ritardo perché l’art. 183 comma 15 del D.Lgs. n. 50/2016 prescrive che “L’amministrazione aggiudicatrice valuta, ENTRO il termine PERENTORIO di TRE MESI, la fattibilità della proposta” mentre la proposta presentata il 16/01/2018 è stata approvata dalla giunta il 17/04/2018 con la delibera n. 70 (ALLEGATO 3): quindi oltre il termine massimo previsto dalla legge, anche e solo di un giorno.
Il termine è qualificato espressamente perentorio e quindi non ci sono “scorciatoie”: la proposta doveva essere approvata entro il 16/04/2018.
Ciò rende illegittimo ogni atto successivo con il concreto rischio che chi dovesse perdere la gara possa impugnare tutto l’iter ed avere concrete probabilità di vedersi accolto il ricorso.
Per evitare questo scenario, abbiamo depositato una proposta di delibera con cui chiediamo al Consiglio comunale di revocare in autotutela la delibera del 27 settembre 2015 n. 85/2018.
Non solo. Non avendo ancora ottenuto che venga discussa, il 02/01/2019 abbiamo mandato una diffida (ALLEGATO 4) al sindaco ed ai due dirigenti competenti avvisandoli della forte criticità e chiedendogli di non andare avanti nella procedura.
Speriamo che il sindaco abbia la decenza istituzionale di rispondere non solo alla diffida ma anche alla nostra domanda che gli rivolgemmo in Consiglio comunale anni or sono e che riproponiamo qui: “sindaco perché ha scritto la lettera del 14/05/2015?” risponda, non tanto per educazione istituzionale verso una Lista civica di opposizione, ma per dovere verso la Città ed i senigalliesi.
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