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A Senigallia la mostra di Eva Frapiccini dedicata alla cultura della legalità

Mangialardi: “Un viaggio per riscoprire, comprendere e ricordare un tassello importante della nostra storia”

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Eva Frapiccini

È aperta al pubblico la suggestiva mostra allestita a Palazzetto Baviera “Il pensiero che non diventa azione avvelena l’anima” di Eva Frapiccini, curata dalle associazioni Connecting Cultures e Isole.

Si tratta di un’installazione fotografica unica e originale dedicata alla storia della mafia e alla cultura della legalità, con la quale la Frapiccini si è aggiudicata la prima edizione di Italian Council, concorso ideato e sostenuto dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.

Attraverso una interessante documentazione fotografica, il progetto mette in luce strumenti quotidiani come discorsi, registri e note, raccolti appartenuti ai protagonisti della lotta a Cosa Nostra: da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino, da Pio La Torre a Giuseppe Fava, da Peppino Impastato a Mauro Rostagno, da Carlo Albero Dalal Chiesa a Boris Giuliano, solo per far alcuni nomi. Si tratta dunque di un archivio in fieri, che tramite un’installazione accessibile, consultabile e coinvolgente, invita il pubblico a confrontarsi col valore simbolico di ciascun documento inserito.

Documenti, agende, appunti di lavoro sono le tracce di un Pensiero che diventa Azione efficace contro i traffici mafiosi, fino ad arrivare alla denuncia pubblica fatta dagli attivisti o alla condanna da parte dei magistrati.

L’opera giunge a Senigallia dopo il grande successo riscosso nella prima esposizione a Palermo, svoltasi nell’ambito del programma Capitale della Cultura Europea 2018 e in concomitanza con l’apertura di Manifesta 12, e durante la presentazione all’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles dello scorso novembre. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 2 marzo, dopodiché entrerà a far parte a titolo definitivo delle collezioni del Museo Comunale d’Arte Moderna e della fotografia, che è stato partner del progetto insieme all’Istituto italiano di cultura di Bruxelles.

Un installazione unica e affascinante – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi – un viaggio nella nostra storia recente, a volte commovente, altre doloroso, ma indispensabile per riscoprire, ricordare e capire l’impegno di coloro che hanno combattuto la mafia pagando con la vita il proprio impegno per la democrazia, la giustizia e la legalità. Oggi più che mai, la memoria di questi uomini e donne, politici, giudici, esponenti delle forze dell’ordine, intellettuali e tantissimi cittadini militanti nelle varie organizzazioni dell’an

Lorenzo Ceccarelli
Pubblicato Mercoledì 19 dicembre, 2018 
alle ore 15:24
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