Con il funerale di Emma Fabini iniziato l’addio alle vittime senigalliesi della Lanterna
Venerdì 14 e sabato 15 dicembre i funerali di Daniele Pongetti e Eleonora Girolimini
Si sono svolti nella mattinata di giovedì, 13 dicembre, alle ore 11.30 nella chiesa del Portone di Senigallia, i funerali di Emma Fabini, una delle vittime senigalliesi della Lanterna Azzurra di Corinaldo.
Moltissimi gli adolescenti presenti in chiesa con stampelle, fasciature e collarini, i segni delle ferite riportate nella notte in cui tanti ragazzi si erano radunati per ascoltare il dj set Sfera Ebbasta. Tra loro, oltre ai familiari di Emma, anche il sindaco Maurizio Mangialardi e il vescovo Franco Manenti, si sono riuniti davanti alla bara bianca della 14enne. Il parroco don Paolo Gasperini ha invitato “a stringersi gli uni agli altri, a fare comunità per sostenere la famiglia. Chiediamo perdono per ciò che non va – ha aggiunto – ora ci sentiamo come quadri strappati, bisogna ricucire tutti insieme. La magistratura accerterà la verità, noi prendiamoci cura degli altri senza perdere tempo a chiacchierare su colpe e responsabilità. Quello è veleno. A noi servono solidarietà, presenza e condivisione“. Ai familiari è giunto anche un commosso messaggio di cordoglio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Fissati invece per le 15 di venerdì 14 dicembre, al Duomo, i funerali di Daniele Pongetti.
L’ultimo saluto a Eleonora Girolimini, la mamma di 39 anni rimasta uccisa a Corinaldo, si avrà invece, sempre al Duomo di Senigallia, alle 9 di mattina di sabato 15 dicembre.
La camera ardente per rendere omaggio Daniele Pongetti sarà aperta all’obitorio dell’ospedale di Torrette di Ancona dalle 8 alle 18 di giovedì; sempre giovedì, dalle 14, all’auditorium San Rocco di Senigallia, l’apertura della camera ardente per Eleonora Girolimini.
Quattordici anni, Emma, troppo pochi
per poter dire ho visto, ho conosciuto
il mondo, questa vita, che ho lasciato
su una ringhiera. Io amavo i giochi
gli amici, la famiglia ed anche i fuochi
accesi sulla spiaggia. Ho goduto
d’amore e d’amicizia ed è finito
il tutto all’improvviso su quei rochi
richiami, urla, panico, dolore.
Un qualche dio, forse, stava altrove,
e non capisco: io devo morire
che ho appena aperto le finestre dove
la vita mi si incontra? Vedo un mare
di cattiveria che non cessa e vive.
Prego che non accada più Mario
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