Sperimentazione e ricerca. Sono queste le parole che meglio descrivono il lavoro messo in campo dal Teatro Nuovo Melograno. Lo scorso weekend nel foyer è andato in scena lo spettacolo “Le donne di Guy”, tratto dalle opere di Guy de Maupassant, per la regia di Catia Urbinelli. e con  Cecilia Andreoli, Marco Maltempi, Sara Piticchiani, Marco Violini.

Il lavoro, che rientra nella rassegna Contatto, rappresenta quanto fertile e prezioso sia il lavoro messo in campo dal Teatro Nuovo Melograno: scopo preponderante di questo particolare filone è quello infatti di avvicinare gli spettatori al teatro in una forma più interattiva ed abbattere quella famosa  quarta parete che a volte rappresenta un confine sacro ed inviolabile tra pubblico e attori.

“Le donne di Guy”, opera originale tratta da un lavoro di laboratorio su alcune delle più belle novelle di Maupassant  “Pallina, Un maschio e una femmina, tratto dal film di Godard, Quel porco di Morin, Plenilunio” incarna a pieno questa particolare declinazione di teatro che non vuole più limitarsi ad intrattenere ma vuole porre domande, chiede un’interazione attiva e continua con il pubblico. Ecco allora che gli attori-allievi dopo aver speso ore a scavare nel testo e nelle parole di quello che è ritenuto uno dei più grandi scrittori francesi del diciannovesimo secolo, riversano sui presenti schegge di crudeltà, di comicità, di cinismo e di allegria, pezzi di arte buoni per riflettere e rileggere i tempi che ci circondano.

In un contesto sociale dove i grandi teatri fanno registrare sold out a ripetizione con programmazioni a volte un po’ ruffiane ed un pò generaliste, realtà come quelle del Teatro Nuovo Melograno, che osano in sperimentazione e ricerca, andrebbero salvaguardate al pari di una specie in via di estinzione.

Prossimo appuntamento con il teatro di via Botticelli Scherzi alla Rossini… visto che la cena non è sicura”, sabato 8 dicembre, alle ore 21, e domenica 9 dicembre, alle ore 18.