Il Consiglio Comunale di Senigallia contrario al Decreto Sicurezza di Salvini
Il gruppo consiliare PD: "Correnti populiste fomentano false percezioni su cause del disagio e alimentano odio sociale"
Il Consiglio Comunale di Senigallia, nella seduta di mercoledi 22 novembre, ha approvato quasi alla unanimità l’ordine del giorno di contrarietà al Decreto Sicurezza, o meglio Insicurezza, di Salvini, presentato dai consiglieri di Partito Democratico, Citta Futura, Art.1-MdP e Vivi Senigallia.
Il Consiglio, con ciò, ha espresso disapprovazione ad un decreto legge, per altro già bocciato dal Consiglio Superiore della Magistratura perché incostituzionale, che, fin dal primo articolo, cancella la parola umanità dai motivi di accoglienza, abolisce la protezione umanitaria, crea migliaia di irregolari per le strade che non potranno essere rimpatriati, se non in modo limitato, data la mancanza di fondi.
Lo smantellamento degli SPRAR (Sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo) determinerà nuove forme di marginalità, derive di esclusione sociale che inevitabilmente renderanno più fragili le persone che arriveranno in Italia, accrescendo il rischio di conflitti, di illegalità e di emarginazione.
Anche la città di Senigallia, ove la Caritas gestisce un centro SPRAR di riconosciuta eccellenza, rischia di subire le conseguenze negative del decreto in termini di accresciuta insicurezza.
Con questo voto le forze democratiche della città di Senigallia hanno inteso rafforzare la posizione, già evidenziata dal voto contrario nel Consiglio Comunale del 30 ottobre sull’illegittimo atto di indirizzo in merito all’esclusione dei cittadini non comunitari dalle graduatorie delle case popolari presentato dal gruppo consigliare della Lega, nei confronti di una corrente politica che, seppur al governo del Paese, non rappresenta la storia democratica dell’Italia e della città di Senigallia. Una corrente populista che fomenta pulsioni istintive, divisioni ed odio sociale, derive culturali illiberali, alimentando la falsa percezione che tutte le colpe del disagio degli italiani siano originate dall’immigrazione e dai più poveri, senza affrontare i veri mali che si chiamano stagnazione economica, disoccupazione, corruzione, criminalità organizzata, evasione fiscale.
Essere un popolo, essere italiani, come troppo spesso si sente dire, significa soprattutto sapere chi siamo ed affrontare le nostre responsabilità.
Significa guardare al futuro con lo straordinario bagaglio di intelligenza, creatività, umanità e solidarietà che ci contraddistingue.
Gruppo consiliare Partito Democratico
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