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Vaccino bimba di 2 anni, legale famiglia: “Area Vasta Senigallia non ha risposto”

Paradisi: "il punto non è stabilire le regole generali ma sapere se ci sono contro-indicazioni. Serve certificato medico, che non c'è"

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vaccini, vaccinazioni

La risposta della Asur sul caso della bimba operata al cuore è una non-risposta.

Il punto non è stabilire quali siano le regole generali sui vaccini o cosa prevedano, in generale, le linee guida del Ministero.

Il punto nodale è capire, nel caso specifico ed eccezionale, se vi siano o meno controindicazioni in riferimento all’intervento al cuore subito dalla bimba per il quale la famiglia ha inviato al Dipartimento di Prevenzione la relativa documentazione clinica.

La famiglia ha chiesto – e continua a chiedere – non già mere e generiche rassicurazioni ma un atto preciso: una certificazione scritta degli specialisti che attesti che le vaccinazioni previste non comportino controindicazioni per lo specifico intervento subito.

In assenza di tale certificazione scritta, nessun genitore accetterebbe di correre un rischio.

Spiace constatare che la Asur ricorra a diffide formali e inviate con raccomandata invece di rassicurare (se vi sono le condizioni ovviamente) i genitori che formulano quesiti per la salute della figlia minore.

E non è vero – come pure appare dalla lettura della risposta che la dott.ssa Cimini ha fornito (dirigente medico che, peraltro, ha personalmente la mia stima) – che già dal terzo mese di vita della bimba era partito il confronto con i genitori.

Non è vero per il semplice motivo che quando la bimba ha compiuto i suoi primi tre mesi non era stato nemmeno licenziato il decreto legge Lorenzin.

Se poi, come rappresenta la Asur, è stato fatto un confronto con gli specialisti che hanno eseguito l’intervento cardiochirurgico, suscita quantomeno perplessità il fatto che non vi sia o non vi possa essere una attestazione medica scritta in cui si certifica l’assenza di rischi per la salute della bimba.

Anziché inviare diffide, andava e va inviata quella precisa e analitica certificazione. Che la Asur nemmeno oggi fornisce.

Perché i genitori hanno sì, per legge, il dovere di sottoporre a vaccinazione i figli ma hanno anche il dovere, ancora più pregnante, e il diritto (come prevede la stessa legge 119/2017 che ha convertito il decreto Lorenzin) di adoperarsi in tutti i modi per accertare che non vi siano pericoli per la salute dei minori.

Roberto Paradisi-Avvocato della Famiglia

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