La Scuola di Pace “V. Buccelletti” di Senigallia inaugura il nuovo biennio di attività
I primi passi fatti: la partecipazione alla "Marcia della Pace PerugiAssisi" e l'elezione del nuovo direttivo
Due importanti avvenimenti hanno segnato l’inizio del nuovo biennio di attività della Scuola di Pace “V. Buccelletti” del Comune di Senigallia: la partecipazione alla “Marcia della pace e della fraternità PerugiAssisi” e l’elezione del nuovo direttivo.
Domenica 7 ottobre infatti un gruppo di più di cinquanta aderenti e simpatizzanti della Scuola si è unito alla grande manifestazione il cui titolo per questa edizione è stato Osiamo la fraternità. A settant’anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei diritti umani, a cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale, a cinquant’anni dalla scomparsa di Aldo Capitini, la Marcia ha rappresentato un’occasione per riaccendere l’attenzione su questioni fondamentali quali la riduzione delle spese militari, il disarmo, la pratica della nonviolenza, la difesa dei diritti, l’accoglienza. Dal palco della Rocca Maggiore, gli organizzatori hanno lanciato due manifesti (“Nessuno deve essere lasciato solo” e il “Manifesto della cura”) che rappresentano due tracce di lavoro affinché la marcia diventi impegno quotidiano di tutti.
Nei giorni precedenti alla Marcia si sono riuniti il Comitato degli Esperti e l’Assemblea dei Gruppi e delle Associazioni, alla presenza dell’Assessore alla cultura e all’istruzione Simonetta Bucari in rappresentanza del Comune di Senigallia, per fare un bilancio del biennio 2016-2018 e procedere alla stesura delle linee-guida per il biennio 2018-2020.
I presidenti Francesco Spinozzi e Marzia Bianchini hanno brevemente ricordato i numerosi appuntamenti ed eventi di cui la Scuola di Pace è stata protagonista nel ciclo biennale appena concluso che ha avuto come tema portante “Sconfinati. Siria, donne, bambini, fronti e frontiere”. In particolar modo si è sottolineato l’impegno concreto della Scuola nella gestione del progetto “Casa Tayba” che aveva come scopo raccogliere fondi per la costruzione dell’impianto di riscaldamento di una casa-famiglia per orfani siriani in Turchia. L’impianto è stato realizzato grazie all’aiuto e alla generosità di tanti e per questo motivo uno degli appuntamenti in programma per questo nuovo biennio sarà proprio il riconoscimento del ruolo che ha avuto la città di Senigallia con la restituzione di quanto realizzato per “Casa Tayba”.
Ad indicare il cammino da intraprendere è stato per primo l’intervento di Asmae Dachan, giornalista italo-siriana ed esperta del comitato, la quale ha sottolineato il clima di grande preoccupazione per i diritti umani, in un momento storico in cui sembra che anziché procedere si stia retrocedendo. La giornalista ha evidenziato la crucialità della scuola, luogo per eccellenza in cui si può promuovere l’integrazione ma allo stesso tempo luogo in cui sembra oggi riapparire in diversi episodi lo spettro della discriminazione. Pertanto è necessario continuare a lavorare sui temi della Pace, dell’accoglienza di tutti e della fratellanza, accogliendo gli inviti che provengono dalle scuole e organizzando incontri su temi più generali come il fenomeno migratorio o più specifici come la guerra in Siria. A questo proposito ha ricordato come il conflitto siriano sia ancora ben lontano da una soluzione e come nella zona di Casa Tayba la situazione si sia ulteriormente aggravata per la pressione di tre milioni di persone, provenienti dalla zona di Idlib, che hanno raggiunto il confine con la speranza di andare in Turchia e che la Turchia rifiuta. Come ultima considerazione ha ricordato di non perdere di vista realtà a noi più vicine sulle quali sembra essere diminuita l’attenzione dei media come la situazione di difficoltà che vive la popolazione del Centro Italia colpita dal terremoto del 2016.
Sulla stessa linea l’intervento di Tonio Dell’Olio, in precedenza referente di Libera e ora presidente della Pro Civitate Christiana “La Cittadella” di Assisi: proprio da alcune considerazioni sulla Marcia Perugia-Assisi, prevista per il prossimo 7 ottobre, ha preso avvio la sua riflessione da cui emerge il timore che si stiano perdendo coordinate precise quando si parla di Pace. Il primo principio da cui non derogare è la nonviolenza: no quindi anche alla sola ipotesi di forme di Pace che passino per la coercizione o gestite dagli eserciti. Il secondo principio è quello di Giustizia come giustizia economica e tutela dei diritti, attraverso la promozione degli ultimi: non “prima gli italiani” ma “prima gli esseri umani”. Il terzo principio è quello dell’ecologia integrale così come enunciato da papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, per la fondazione di un nuovo rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Nella diffusione di questi principi diventa fondamentale il ruolo della comunicazione e dei suoi strumenti: è necessario arrivare ad opporre a facili slogan – che spesso hanno la meglio sulle argomentazioni più valide – la forza dei “segni” così come li intendeva Tonino Bello. Un ruolo determinante, in questo senso, può avere la narrazione: attraverso il racconto delle storie individuali, coloro che, visti da lontano, sono i diversi che ci fanno paura e sono oggetto dei nostri pregiudizi, ascoltati da vicino diventano persone.
Significativo anche il contributo scritto di Pasquale Pugliese, incentrato sul concetto della violenza culturale – la più difficile da sradicare – che solo l’educazione può decostruire e delegittimare, promuovendo una narrazione di senso ed una pratica di relazioni radicalmente alternative: quelle della nonviolenza. Per questo è necessario promuovere un’azione che educhi alla complessità, al pensiero critico, alla responsabilità, al disarmo culturale prima che militare uscendo dall’egocentrismo, dal nazionalismo, dall’occidentecentrismo e dall’antropocentrismo attraverso il decentramento cognitivo; che educhi persone nonviolente e capaci di considerare e trattare l’altro come un fine e mai come un mezzo, di umanizzare l’avversario, di sconfiggere la paura. Elementi di noviolenza che, per essere appresi davvero, non devono essere solo raccontati, ma praticati nella quotidianità e nelle relazioni.
Gli interventi successivi da parte di membri del Direttivo e rappresentanti delle Associazioni hanno definito gli obiettivi fondamentali da perseguire nel biennio 2018-2020; al termine del confronto e del dibattito, l’Assemblea dei Gruppi e delle Associazioni ha eletto il nuovo direttivo della Scuola di Pace, che resterà in carica per il biennio 2018-2020.
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