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“Le liste d’attesa dell’ospedale di Senigallia, una vergogna”

"Prendere da esempio quanto accade in Emilia Romagna..."

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Protagonisti sanità marchigiana

Le grandi novità dei nostri governanti, perché non dimentichiamo che la sanità è gestita dai partiti, è l’#app per prenotare gli #esami on line con l’obiettivo di renderla il più semplice possibile.

Senza considerare che la nostra popolazione è tra le più anziane ‘Italia, per fortuna, cosa si sono inventati? L’App…che se lo chiedete ad un pensionato vi guarda stralunato!

Signori Ceriscioli, Volpini e Giunta Regionale tutti, ascoltate un consiglio “interessato” del Comitato. Fate come in Emilia Romagna dove c’è un Cup telefonico che funziona al quale rivolgersi per prenotare visite ed esami sia nel Servizio sanitario Nazionale (la mutua) che nella Libera Professione (a pagamento). Con l’obbligo di coloro che prenotano di disdire, due giorni prima della visita, per non incorrere nel pagamento di una sanzione. E questo è il primo modo di accesso.

Passiamo poi al secondo, molto più importante, che sono le liste d’attesa. Questa la situazione.
Attese chilometriche e a tratti vergognose. Tempi medi di attesa all’ospedale di Senigallia per una ecografia, ad esempio, sono di almeno un anno e mezzo. Lo stesso dicasi per la mammografia. Dai 18 ai 24 mesi di tempo invece per una colonscopia, oltre quattro mesi per una visita pneumatologica e sempre nell’ordine di almeno un anno e mezzo i tempi di attesa per esami come Tac, e senza Risonanza Magnetica degna di questo nome da ben 6 anni. La cardiologia non fa visite ambulatoriali da 4/5 anni per carenza di personale. Prestazioni che però vengono erogate nel giro di due o tre giorni se il paziente paga. L’annoso problema delle liste di attesa, per Senigallia, è aggravato da un fattore non secondario: la carenza di personale.
Così dice anche Girolametti, salvo ricredersi e perdere la calma quando glielo ricordiamo noi.

L’Emilia Romagna, Regione di collegamento più vicina a noi alla quale molti pazienti si appoggiano, ha risolto in questi modi la situazione. Il Presidente Regionale nomina i responsabili delle strutture ospedaliere, da noi sono di Area Vasta, e li obbliga contrattualmente a ridurre le liste d’attesa, salvo il mancato rinnovo dell’incarico. I responsabili della struttura (S.Orsola per esempio), fanno altrettanto con i Primari dei Reparti, ai quali il rinnovo dell’incarico è subordinato al raggiungimento dell’obiettivo, che a loro volta obbligano i Medici, dietro incentivo di aumento della libera professione all’interno della struttura, a fare altrettanto

Ceriscioli, Volpini, Marini, Bevilacqua e Girolametti non lo sapevate?.A ltro che “i risultati si dovrebbero vedere dal 2016”, siamo nel 2018 e ancora è il buio assoluto. Ora lo sapete, applicate le stesse regole, non con chi ha fallito finora, ma con persone nuove che possano fare l’interesse dei cittadini.

Da

Comitato Difesa Ospedale di Senigallia

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