Telecom Italia rifiuta di bonificare i terreni inquinati tra Mondolfo e Senigallia
"Laghi inquinati? Colpa delle auto che transitano sulla vicina strada"
Mille litri di gasolio sversati in tre terreni da una cisterna della Telecomnon sarebbero una prova sufficiente del più grave inquinamento ambientale avvenuto negli ultimi anni tra Mondolfo e Senigallia.
Con una nota inviata al Comune di Mondolfo, Telecom Italia è arrivata a sostenere che il pesante inquinamento presente nei laghi dei cittadini danneggiati dallo sversamento della cisterna può essere causato – si cita testualmente – dal “dilavamento da piogge della vicina strada pubblica percorsa da veicoli a motore per un periodo di circa 50 anni”.
Sembrerebbe una battuta, ma non lo è. Telecom lo ha messo nero sui bianco indicandolo come uno dei motivi per il quale non intende procedere alla bonifica dei siti pesantemente inquinati e, di fatto, non intende risarcire i cittadini danneggiati (che non possono ancora usare l’acqua a scopo di irrigazione).
Dopo quattro anni di campionamenti, di analisi, di risultanze ormai acquisite da parte di Arpa Marche, Asur e Comune che hanno individuato in Telecom Italia il certo responsabile dell’inquinamento, il gigante della telefonia spariglia le carte e prova a invertire l’onere della prova forse pensando che si possa seriamente sostenere che mille litri di gasolio si siano volatilizzati nell’etere.
È necessario a questo punto che gli enti pubblici coinvolti (Arpa, Asur, Comune e Provincia) che, fino ad oggi, pur con tempi significativi hanno assunto un atteggiamento di seria tutela della salute pubblica e di difesa dei diritti dei cittadini più deboli, assumano una iniziativa esemplare e immediata. A nessuno è consentito, nemmeno a Telecom Italia, di assumere certi atteggiamenti irriguardosi che offendono i cittadini danneggiati e le istituzioni pubbliche.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!