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L’accoglienza col progetto Sprar è anche conoscere Senigallia

Dieci ragazze nigeriane in giro per la città: un momento di condivisione delle piccole cose del quotidiano

Optovolante - Ottica a Senigallia - Centro ottico e optometrico
Rifugiati Caritas

I temi dell’accoglienza e dell’integrazione passano attraverso momenti molto diversi tra loro.

Chi lavora in questo settore, da volontario o da operatore, sa bene quanto il “fare” spesso sia più funzionale rispetto al “dire, perché più facile e più comprensibile, privato dell’ostacolo della lingua e del Paese sconosciuto. Per questo motivo Francesca, insegnante di italiano per i beneficiari del progetto SPRAR Senigallia, ogni anno studia una o due uscite nel territorio, per far vedere e toccare ai suoi allievi i luoghi chiave della città, lungo i quali ogni persona che si inserisce in una comunità si troverà a muoversi.

La conoscenza prima di tutto, come base per diventare cittadini più integrati e migliori, per non essere costretti a subire l’umiliazione o l’ingiustizia che nascono spesso dall’ignoranza, ignoranza delle leggi, degli orari, delle modalità, delle abitudini.

Francesca giovedì scorso, 28 giugno, insieme ad alcune volontarie di Caritas, ha portato in giro per Senigallia una decina di ragazze, soprattutto nigeriane, ospiti insieme ai loro bambini del progetto SPRAR. Una mattinata densa di notizie, messe in pratica dopo mesi di lezioni di italiano di base, durante le quali l’attenzione a volte sembra fuggevole. Invece, con grande soddisfazione, i concetti importanti erano stati digeriti.

Visita allora all’ufficio anagrafe, al Pronto Soccorso, alla biglietteria e ufficio prenotazioni del CUP, al consultorio familiare, al CIOF, all’ufficio stranieri del Comune, studiando gli orari di apertura, i modi più corretti per presentarsi, come fare la fila, prendere il biglietto, avere l’impegnativa del medico, conoscere la possibilità di poter accedere a un servizio di aiuto psicologico per sé e i propri disagi familiari, dove trovare il medico di base e dove lo specialista, le priorità del servizio di emergenza sanitaria, la guarda medica, le informazioni da ottenere all’ufficio dei servizi sociali e lo sportello stranieri, come presentarsi al Centro per l’impiego, il curriculum vitae e la disoccupazione, il lavoro stagionale, i documenti necessari per lavorare.

E poi la stazione ferroviaria e l’ufficio postale, dove trovare gli orari dei treni, come acquistare un biglietto, i servizi di Poste e telecomunicazioni, i costi di spedizione, come ritirare i soldi al bancomat. Grande interesse da parte delle ragazze, anche per le letture animate che la biblioteca comunale ha gentilmente preparato per loro e i loro bambini.

Una mattinata all’insegna dell’apprendimento tangibile, ma anche delle chiacchiere tra amiche, delle risate con i bambini e l’insegnante, della passeggiata per le vie della città, del desiderio di tornare a una vita normale, fatta di piccole cose quotidiane. Non possiamo dimenticare che questo è il regalo più bello, per molti rifugiati: tornare, per un attimo, alla bellezza della vita.

Caritas Senigallia
Pubblicato Martedì 3 luglio, 2018 
alle ore 11:13
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