La Corte D’Appello Penale di Ancona ha confermato la condanna – decisa in precedenza dal Tribunale di Ancona – a un anno e un mese di reclusione per un giovane del 1996 accusato dei reati di stalking e minacce, confermando allo stesso tempo l’assoluzione da quelli di violenza sessuale e pedopornografia minorile.

Protagonista della vicenda – avvenuta tra aprile e settembre 2015 – un giovane, ora ventiduenne, di Senigallia (P.C.A) e una ragazza del 1998, dunque all’epoca dei fatti minorenne.

La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio del giovane per lesioni e minacce, violenza sessuale (una delle quali durante la Notte della Rotonda dopo aver fatto ubriacare la ragazza), stalking e pedopornografia minorile, per aver detenuto nel cellulare numerose foto e filmati osè della fidanzata, oltre che dei loro rapporti sessuali.

Il Pm aveva chiesto 9 anni di reclusione, ma il Tribunale aveva deciso per una pena di 1 anno e un mese, per i soli reati di stalking e minacce.

“Era stata accolta la nostra tesi difensiva – sottolinea l’avvocato del giovane, Corrado Canafoglia – Non c’era stata violenza sessuale ma solo rapporti consenzienti. Inoltre le foto e i filmati a sfondo sessuale erano stati fatti in momenti di intimità tra i due e non diffusi a terzi, quindi non si configurava il reato di pedopornografia minorile”.

Dopo la condanna a un anno e un mese sia il Pm e la parte civile (insieme all’associazione Donne e Giustizia onlus) che l’imputato appellavano la sentenza: i primi chiedevano la condanna anche per violenza sessuale e pedopornografia minorile, l’imputato sperava nell’assoluzione pure per i reati di minacce e stalking.

La Corte d’Appello di Ancona ha invece confermato pienamente la sentenza precedentemente espressa dal Tribunale.