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Senigallia, medici alla sbarra per lesioni personali colpose gravissime

Non avrebbero diagnosticato in maniera perentoria un’appendicite

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Quattro medici dell’ospedale di Senigallia, due dirigenti del pronto soccorso e due chirurghi, alla sbarra per lesioni personali colpose gravissime. A denunciarli un 42enne senigalliese, ex imbianchino, che sostiene di aver perso il lavoro per le conseguenze di una diagnosi sbagliata riguardo l’appendicite.

I fatti risalgono all’ottobre 2011: l’uomo si rivolse al pronto soccorso per fortissimi dolori all’addome. Secondo l’accusa il personale ospedaliero chiamato in causa avrebbe sottovalutato la gravità della patologia  non tenendo in considerazione gli esami e la sintomatologia. Di fronte a una appendicopatia, un principio di appendicite, non avrebbero effettuato una visita approfondita o una valutazione coerente dei sintomi non giungendo così ad una diagnosi perentoria.

Questo, sempre per l’accusa, non avrebbe consentito un trattamento adeguato e avrebbe ritardato l’intervento di appendicectomia, effettuata in urgenza soltanto la mattina seguente. Accuse respinte con forza dai legali dei medici che sostengono che la patologia non richiedeva on richiedeva ricovero né intervento urgente.

Il 42enne venne operato d’urgenza il mattino seguente in quanto il quadro clinico era peggiorato: sottoposto all’intervento di appendicectomia, l’uomo avrebbe riportato lesioni anche alla milza al punto che una settimana dopo il paziente si è dovuto sottoporre a un nuovo intervento per l’asportazione dell’organo.

Nella giornata del 19 giugno in tribunale è stato ascoltato il professor Raffaele Giorgetti, consulente della procura, che nella perizia ha riconosciuto una colpa lieve da parte dei 4 medici: quelli del pronto soccorso avrebbero potuto trattenere il paziente in osservazione per ulteriori approfondimenti in modo così da escludere complicazioni. Quanto all’operazione, il perito non è riuscito a spiegare la rottura della milza.

Per i medici il danno sarebbe stato causato da una caduta accidentale avvenuta in ospedale dopo l’operazione. Per problemi di salute correlati all’intervento il 42enne avrebbe perso il lavoro. La prossima udienza per il 3 luglio.

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