Senigallia, uccise la madre: 45enne prosciolto perché incapace di intendere e volere
Lo psichiatra ha riscontrato nell'imputato una grave forma depressiva distruttiva con delirio di rovina
Verrà prosciolto dall’accusa di omicidio volontario in quanto incapace di intendere e volere. Decisiva è stata la perizia psichiatrica effettuata su Gianluca Barucca, il 45enne che il 16 novembre 2017 ha ucciso la madre Graziella Pasquinelli, 73 anni, e che per questo si trova ora in carcere.
Lo psichiatra Renato Ariatti, incaricato dal gip Carlo Cimini, ha riscontrato nell’imputato una grave forma depressiva distruttiva con delirio di rovina verso gli altri e verso se stesso; al momento dei fatti avrebbe avuto difficoltà a esaminare la realtà.
La perizia ha accertato anche la pericolosità sociale dell’imputato per il quale dovrà essere intrapreso un percorso terapeutico in una struttura del Dipartimento di Salute Mentale. Per Barucca, difeso dall’avvocato Marta Mereu, si attende ora la chiusura delle indagini e la fissazione dell’udienza preliminare, con la prospettiva di una decisione di non luogo a procedere per vizio totale di mente.
Il caso aveva scosso non poco Senigallia: la scomparsa di Graziella Pasquinelli, trovata morta la sera di giovedì 16 novembre nella sua abitazione di via Brandani, era balzata su tutte le cronache locali e nazionali. L’autopsia e la ricostruzione delle indagini avevano svelato che la donna, dopo essere stata colpita alla nuca con un oggetto contundente trovato nella casa, probabilmente un phon, era stata strangolata con il guinzaglio del cane.
I due in città erano molto conosciuti per aver gestito già da anni un negozio di scarpe nel centro storico, in via Gherardi.
Il corpo di Graziella Pasquinelli era stato ritrovato nella serata del 16 novembre dai Carabinieri della Compagnia di Senigallia guidati dal Maggiore Cleto Bucci, allertati da una chiamata telefonica dell’ex moglie di Barucca, preoccupata dal fatto di non riuscire a mettersi in contatto con l’uomo da diverse ore e dall’aver trovato stranamente il negozio di calzature chiuso: la morte risaliva a diverse ore prima, ma il figlio si trovava ancora in casa al momento dell’arrivo dei militari.
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