Senigallia: “fatto accaduto a Fatima molto grave, responsabile è chi alimenta odio”
Arvultùra: "diamo atto al coraggio della donna, noi lavoreremo sempre per abbattere muri"
Il fatto grave che ha colpito Fatima, donna immigrata dal Senegal nella nostra città da 15 anni, non è un incidente di percorso, un’esternazione di un anziano “che va capito”, come ha detto il presidente dell’Opera Pia Mastai Ferretti, nel tentativo di ridimensionare l’accaduto.
E’ l’ennesima dimostrazione di come questo Paese sia attraversato quotidianamente da pulsioni xenofobe e razziste.
Atteggiamenti di intolleranza e discriminazione che hanno avuto a Macerata il loro punto più alto e drammatico, ma che quotidianamente si esplicitano in mille modi e negli ambiti più diversi, certamente non per ultimi i posti di lavoro.
Spesso, infatti, è proprio il ricatto occupazionale fare da deterrente alla denuncia. Per quanto ci riguarda una lavoratrice o un lavoratore vanno sempre valutati per le loro qualità professionali e non per il colore della pelle o altro.
Dunque, diamo atto al coraggio di Fatima che non ha esitato a ribellarsi di fronte alla violenza subita e respingiamo qualunque tentativo di sminuire questo ennesimo episodio di intolleranza razziale.
I responsabili di questa situazione sono coloro che in questi anni hanno alimentato e favorito le peggiori pulsioni che si annidano nella società.
Lo hanno fatto utilizzando la crisi economica per mettere i penultimi contro gli ultimi, affinché i primi non indirizzassero la propria rabbia verso l’alto, ma verso il basso. Lo hanno fatto con una legislazione antidemocratica di cui, in Italia, il Ministro Minniti ne è stato degno esecutore; dalla guerra contro le ONG, al decreto sulla sicurezza, meglio conosciuto come Daspo urbano.
Oggi chi vorrebbe governare il Paese, Salvini in testa, vorrebbe proseguirne l’opera.
Ma noi non ci stiamo!
Noi stiamo con Fatima e ci opporremo sempre e comunque nei confronti di ogni forma di intolleranza e razzismo.
Lavoriamo e sempre lavoreremo per costruire ponti e abbattere muri.
Nella foto in evidenza, il sit in con volantinaggio organizzato dalla Rete Antifascista Senigallia e svoltosi nel pomeriggio del 5 maggio in Piazza Saffi.
C' avete proprio la fissa co st' antifascismo?!
Il colore della pelle non centra, lavora chi é piú portato, piú idoneo.
Tutti giorni ci sono italiani, africani, asiatici, che perdono il lavoro o non superano il periodo di prova.
Se non sai fare il tuo lavoro, non sono i titolari ad essere razzisti, magari ci sono altri piú portati.
Se vuoi lavorare con le persone anziane, e per di piú malate, non te la puoi prendere se ricevi insulti, altrimenti non ci lavorerebbe nessuno.
....infatti loro abbattono muri
....sfondano vetrine
....bruciano macchine
....tirano bombe carta
....e sono cosi' democratici che ammazzerebbero tutti quelli che non la pensano come loro
....anche per questa gente il 2020 si avvicina
Conosco molta gente che lavora all'interno dell'opera pia,ed a tutti capita di prendersi epiteti vari.
Facciamo basta con questa farsa del razzismo perché la dentro secondo me non è avvenuto nulla di tutto ciò.
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