“Regione ammette problema sanità a Senigallia, che però è troppo divisa”
Bello, Canafoglia e Curzi: "situazione davvero surreale. Basta con personalismi e divisioni: salviamo l'ospedale"
“Il Consiglio regionale delle Marche ha evidenziato che a Senigallia esiste un problema sanità e che questa non può essere considerata di serie B come è stata ritenuta fino ad ora. Nel Consiglio comunale di Senigallia e in quelli della Valmisa invece vige uno strano clima, surreale: sussistono personalismi e pregiudiziali e non si riesce a fare una battaglia comune per difendere l’ospedale”.
Ad affermarlo sono Massimo Bello (Energie per Senigallia), Corrado Canafoglia (Unione Consumatori) e Serenella Curzi (Comitato a difesa dell’ospedale e del diritto alla salute).
Dichiarazioni che arrivano dopo che nel Consiglio regionale è stata approvata all’unanimità una mozione – presentata da Sandro Zaffiridella Lega Nord – in cui si chiedeva “di prendere atto che l’ospedale di Senigallia è strategico per l’intera vallata e pertanto non può esser declassato e depotenziato”, “che le strutture dell’ospedale sono fondamentali per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini e di tutti i turisti che frequentano la vallata”, e infine di “rivisitare e modificare ogni decisione sino ad oggi assunta coinvolgendo anche i governi del territorio e tutta la popolazione”.
“Si tratta della stessa mozione a cui avevamo lavorato per avere atti comuni tra la politica regionale e quella locale, perché siamo convinti che l’ospedale di Senigallia, il cui problema è sotto gli occhi di tutti, si possa salvare solo con la volontà politica regionale e locale e con i conseguenti atti amministrativi: non con le chiacchiere”, sottolinea Canafoglia.
“Abbiamo inviato questa mozione da votare a tutti i gruppi consiliari in Regione, a Senigallia e ai Comuni dell’hinterland: cosa è successo? A Senigallia l’ha presentata Da Ros (Lega Nord) nel luglio 2017 e non è stata neanche votata; nei Comuni dell’hinterland l’ha presentata solo la minoranza ad Ostra Vetere, ma è stata bocciata”, aggiunge Canafoglia, mentre Bello sottolinea che “nel Consiglio comunale di Senigallia c’è stato chi ha detto che la mozione di Da Ros nemmeno sarebbe stata presa in considerazione a livello regionale: così si è preferito approvare un ordine del giorno, proposto nel settembre 2017 dal sindaco Mangialardi, decisamente più blando. Un odg, questo sì, che in Regione nemmeno è arrivato. A differenza della nostra mozione”.
Una situazione “surreale, una farsa: a livello locale viene bocciata una mozione che invece a livello regionale viene approvata all’unanimità. La logica avrebbe suggerito il contrario”, sottolineano Unione Consumatori, Energie per Senigallia e Comitato Ospedale.
“Il documento – aggiungono – è importantissimo. Per la prima volta la Regione Marche riconosce che esiste un problema sanità nel senigalliese e il Consiglio impegna la Giunta a mantenere o potenziare l’ospedale, i servizi e le strutture sanitarie di Senigallia e dei Comuni del territorio della valle Misa e Nevola, anche rivisitando e modificando ogni decisione assunta fino ad oggi, coinvolgendo i governi locali e la popolazione tutta”.
Bello, Canafoglia e Curzi, nell’annunciare una nuova presentazione della mozione approvata nel Consiglio regionale ai consigli comunali del senigalliese, anticipano l’organizzazione di un incontro pubblico per aggiornare i cittadini (18 maggio).
“Rinnoviamo a tutti i soggetti pubblici e privati – concludono – di considerare il mantenimento e il potenziamento dell’ospedale di Senigallia una priorità fondamentale e su cui non ci si può dividere, come sembra accadere solo da noi. Mettiamo da parte i motivi di contrasto e le divisioni politiche nell’interesse comune”.
Però hanno parlato proprio loro!
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