Comitato Alluvionati Senigallia annuncia esposto: “basta, si metta il Misa in sicurezza”
"Otto rischi esondazioni dal 2018, sistema di allerta che si muove solo dopo diffida di privati cittadini: è normale tutto ciò?"
Tre giorni di paura e ora gli abitanti di Molino Marazzana, ma non solo, dicono basta e pretendono risposte sulla sicurezza degli argini e del corso del fiume Misa.
Ma è tutto il Comitato Alluvionati – che per bocca di Corrado Canafoglia (Unione Nazionale Consumatori) si dice “molto arrabbiato ma pure più che mai determinato dopo quanto avvenuto tra sabato 3 e lunedì 5 marzo (In allegato la cronistoria)“ – a volere fatti concreti, annunciando l’invio di un esposto alla Regione Marche: un documento che gli alluvionati chiedono di firmare anche al sindaco Mangialardi.
“Cittadini come Stefano Mencarelli e Matteo Montesi meritano la cittadinanza onoraria perché hanno salvato la vita a delle persone – sottolinea Canafoglia – mentre invece ancora una volta la preparazione dell’emergenza è stata pessima. Domenica 5 marzo è stato un residente di Molino Marazzana ad avvisare i Vigili del collasso dell’argine, già alle 6.45 del mattino. Poi, nel pomeriggio, prima Matteo Montesi e quindi Stefano Mancarelli hanno fatto foto e chiamato Coc e Regione.
Nulla tuttavia si è mosso fino alle 19.42 di domenica sera quando l’Unione Nazionale Consumatori, Mencarelli e Montesi, hanno inviato via pec una diffida a Sindaco, Prefetto, dirigente Roccato, Vigili del Fuoco e Autorità di Bacino con foto dell’argine della Marazzana, chiedendo un intervento immediato per tutelare l’incolumità della popolazione, girando allo stesso tempo la notizia ai giornali“.
“Solo dopo questa segnalazione – insiste Canafoglia – Comune e Regione hanno fatto un sopralluogo (alle 10.30 di lunedì 6) e si sono fatti lavori, evidentemente necessari e durati ben otto ore, per rafforzare l’argine.Sono i residenti ad aver avvisato gli enti preposti, e non il contrario come sindaco e Prefetto affermano, e ci chiediamo se si possa andare avanti in questo modo. Nei momenti dell’emergenza il Prefetto dove stava? Che faceva? E i responsabili del Coc di Senigallia domenica e lunedì si trovavano a Senigallia?”.
Il Comitato Alluvionati si pone, e pone a Regione, Autorità di Bacino, Provincia e Sindaco, per le specifiche competenze, sei domande:
-“E’ normale che un sistema di allerta si muova solo dopo che privati cittadini inviino una diffida via pec agli enti preposti e ai giornali?”
-“E’ normale che dal maggio 2014 vi siano stati 8 rischi di esondazione?”
-“E’ normale rilevare ancora criticità negli argini dopo che ci era stato garantito il loro rinforzo dopo l’alluvione?”
-“E’ normale che nessuno scavi il letto del fiume negli insabbiamenti della foce, definiti pericolosi dallo stesso Sindaco con apposita ordinanza?”
-“E’ normale che dopo quattro anni manchi uno studio per mitigare il rischio esondazione?”
-“E’ normale, infine, che non vi sia una anagrafe delle persone in difficoltà (invalidi, bambini) da evacuare rapidamente in caso di alluvione?”.
“Ha ragione Mangialardi a dire che sulla situazione del fiume Misa non si debbano creare allarmismi– aggiunge Canafoglia – ma i cittadini devono sapere che, non solo a Molino Marazzana, ci sono dei punti a rischio e che il letto del fiume ogni volta che piove per qualche ora si riempie.
E’ un problema di tutti e non di qualche quartiere, che a quattro anni dall’alluvione va risolto una volta per tutte, non si possono rischiare altri morti.Per quello che è successo nel 2014 sarà la magistratura a decidere le eventuali responsabilità, ma oggi vogliamo guardare al futuro, cioè al prevenire. E qui bisogna che chi ha la responsabilità si dia da fare in fretta”.
Da queste premesse la scelta di un esposto contro la Regione, e la richiesta a Mangialardi di firmarlo: “visto che il sindaco ha pubblicamente dichiarato di aver sollecitato la Regione, ma a quanto pare non viene ascoltato, chiediamo anche a lui di firmare l’esposto”, concludono gli alluvionati.
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