Manifestazione di Macerata: “Senigallia non manca mai a questi appuntamenti”
Girolametti: "Non provavo gioia perchè questa doveva essere una risposta delle istituzioni a razzismo e fascismo"
Come non pensare alla atroce morte di una giovanissima ragazza! Forse perchè padre di una figlia ho pensato tutta la settimana a quello che avrei provato, detto, fatto e i miei pensieri non erano sicuramente all’altezza di quelli nobili e generosi della famiglia di Pamela.
Le riflessioni più vere e profonde ammetto, con una certa sorpresa, di averle lette nell’intervento su “Famiglia Cristiana” di monsignor Nazzareno Marconi che con chiarezza evidenzia come nella nostra società si sia perso il valore della vita, la voglia di vivere e sempre più ci si rinchiuda nella paura che sa di morte.
Ma sabato 10 febbraio a Macerata era dominante un’altra emozione, un altro sentimento, che può sfuggire a chi non c’era: un fascista e, in quanto tale, razzista ha imbrattato il tricolore di cui si era ammantato, ha insozzato l’idea di convivenza civile, di coesione sociale, di uguaglianza e solidarietà che ci viene dalla nostra Costituzione che ci è costata 100.000 morti a causa del nazifascismo e con piacere ho portato la bandiere italiana dell’ANPI di Senigallia. Ma non provavo gioia, e non solo perchè 6 persone innocenti stanno soffrendo in ospedale per ragioni razziali, ma soprattutto perchè una risposta che doveva essere delle istituzioni, di tutti i partiti democratici e delle tante associazioni antifasciste nazionali è stata lasciata ai giovani dei Centri Sociali (che hanno circondato le mura di Macerata con un cordone umano pacifico ma determinato di 30.000 persone, con i loro slogan, non tutti condivisibili) e alla presenza di solo delegazioni dei partiti della Sinistra e autoconvocati della FIOM, dell’ANPI e ARCI di base. C’era anche qualche sparuto maceratese del PD e anche una bandiera bianca scudocrociata della Democrazia Cristiana che ha sfilato tranquillamente. I cittadini di Senigallia erano davvero tanti, del Centro Sociale certo, ma tanti dell’ANPI, dell’ARCI della Scuola di Pace, del Sindacato, del Volontariato Cattolico, dei partiti e movimenti della sinistra. Senigallia non manca mai a questi appuntamenti.
Con il tira e molla sulla autorizzazione della manifestazione, si è persa una grande occasione per una ancora più grande risposta di tutta la parte migliore e, mi auguro, anche maggiore del popolo italiano. Prendiamo atto che molte forze politiche, in questa brutta campagna elettorale, ritengono che il tema dell’antirazzismo non porti consensi. Questo davvero mi fa paura e mi indigna che un atroce atto di criminalità comune venga in qualche modo messo in relazione ad un tentativo di strage a sfondo razziale.
In Italia non ci siamo ancora abituati, ma se i pifferai malefici, per bieco calcolo elettorale, continueranno a seminare odio, i Traini di turno non saranno più casi isolati e la paura che oggi si vive a Macerata potrebbe diventare un sentimento nazionale da cui veramente può rinascere il fascismo.
Sabato 10 febbraio 150 piazze d’Italia hanno manifestato contro l’odio razziale e il fascismo.
Sono tante e in una solo (purtroppo rientra nella possibilità statistica) ci sono stati disordini. Mi auguro che le piazze aumentino e che nelle annunciate prossime manifestazioni del 18 febbraio di nuovo a Macerata e il 24 febbraio a Roma le piazze siano stracolme di cittadini di diverso colore, politico e di pelle.
Carlo Girolametti
La Città Futura-Liberi e Uguali di Senigallia
Ma questo signore (che adesso si ricorda della ragazza ammazzata, potremmo dire dopo i foghi), se lo ricorda che aveva promesso di DIMETTERSI se l'Ospedale di Senigallia avesse avuto qualche problema ?
A me pare che ne abbia, quindi ?
Quando avremo il piacere di leggere anche un bell'articolo sulle sue dimissioni ?
Almeno 20.000 Senigalliesi attendono !!!!
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