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Massimo Bello: “rimpiango Ciampi e Almirante, ora invece…”

"Dove è finito in Italia il senso di patria?"

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Massimo Bello

Rimpiango il Presidente Ciampi. Sì, proprio lui. Il Presidente, che fece riscoprire il Tricolore agli Italiani. A coloro, forse, che ne avevano dimenticato il valore. Rimpiango Almirante. Sì, Giorgio Almirante, che amava parlare di Patria e di Bandiera. Rimpiango la mia maestra, che alle elementari ci faceva disegnare il nostro vessillo, spiegandoci il perché di quei colori.

Poi, invece, abbiamo avuto Laura Boldrini (Liberi e Uguali), per la quale ogni occasione è stata buona e giusta per seppellire il sentimento nazionale di un Popolo, che sta perdendo la sua ‘Casa comune’. Laura Boldrini, la quale avrebbe voluto smantellare opere pubbliche e ‘pezzi’ tangibili del Ventennio dalle nostre città perché la Repubblica è antifascista. Per poco non ha chiesto la cancellazione dei resti archeologici dell’antica Roma, che quel ‘fascio littorio’ lo aveva saputo esportato in tutto il mondo allora conosciuto.

Oggi, perfino gli Stati Uniti d’America e la Francia si fregiano di quel simbolo.

Abbiamo avuto un Governo e un PD, che hanno pure ‘coperto’ opere d’arte straordinarie, alcune delle quali patrimonio del nostro Rinascimento, solo perché il leader politico e religioso dell’Iran è arrivato in visita nel nostro Paese. E pensare che qualche giorno fa la trasmissione sulle ‘Meraviglie d’Italia’, condotta dal bravissimo figlio di Piero Angela, ha avuto uno share di ascolti da record.

Abbiamo avuto un deputato del PD, l’On. Fiano, che ha presentato una proposta di legge fotocopia dell’attuale ‘legge Scelba’ per ricordare ancora che l’apologia del Fascismo è un reato. Ma a lui ciò non è bastato e, allora, ha proposto di mettere ‘fuori legge’ anche le bottiglie di vino ed i gadget con l’effige del Duce, mentre il Sindaco di Predappio (anch’egli PD, ma persona estremamente seria e intelligente, che mi onoro di avere come amico e che stimo) ha inaugurato nella città natale di Mussolini un Museo dedicato proprio alla storia del Ventennio fascista perché – come ha affermato il primo cittadino della ridente Predappio – la storia non si cancella.

Abbiamo avuto – e purtroppo abbiamo ancora – una sinistra, dal PD a Liberi e Uguali di quel Pietro Grasso (che in un recente passato strizzava l’occhio a Silvio Berlusconi e che ora fa l’ultra di sinistra), che ha fatto di tutto per approvare – senza riuscirci – il famigerato ius soli. Un provvedimento, il cui unico scopo è stato – ed è tuttora – di dare la cittadinanza italiana agli immigrati solo perché possano esercitare il diritto di voto, tenendo presente, tra le altre cose, che, grazie alla CEDU e alla nostra Costituzione, ogni essere umano è già titolare di diritti fondamentali e inalienabili. Che, poi, il diritto di voto è l’unica cosa che interessi davvero al PD e alla sinistra. anche perché si tratterebbe di formare una nuova ‘classe di elettori’, che andrebbero a sostituire e a rimpinguare un consenso oramai vuoto e sempre in diminuzione di un’area politica, che ha perso negli ultimi anni centinaia di migliaia di supporters.

In poche parole, abbiamo avuto una classe politica di governo di centrosinistra, che ben poco ha fatto per l’Italia, per la Nazione, per la Patria, per gli Italiani. Una classe politica, che non ha avuto scrupoli o remore a prendere a schiaffi il Popolo italiano. Anche perché se, da una parte, distruggi la ‘Casa comune’, dall’altra è più facile riempirla di sciocchezze e proposte impresentabili oppure farla invadere da chi non ha il diritto di farlo. Quella ‘Casa comune’, chiamata Patria, è diventata una ‘porta girevole’ di un palazzo senza più finestre né porte; una ‘Casa comune’, in cui tutto è lecito e dove tutto è possibile.

Invidio gli altri Paesi europei o gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, oppure alcuni Stati del nascente e nuovo medio-oriente o sud-ste asiatico, in cui ancora il valore ed il senso di Patria, di Bandiera hanno ancora un significato. Invidio quei Paesi nel mondo, nelle cui strade, anche di periferia, sventola con orgoglio la loro bandiera nazionale, verso la quale anche noi Italiani spesso ci inchiniamo per rispetto e gratitudine perché ci ospitano,magari solo per quale giorno, per qualche settimana, per qualche mese, per qualche anno o per tutta la vita, apprezzandone le regole, le loro regole.

Invidio quel ‘senso di appartenenza’, che percepisco quando sono fuori dai confini della mia Nazione, da parte dei cittadini belgi, americani, russi, austriaci, polacchi, britannici, danesi, olandesi, solo per fare qualche esempio. Quel ‘senso di appartenenza e di identità nazionale’, che in Italia si sono perduti.

Spesso, da noi, pronunciare parole quali Identità e Patria equivale, in nome del ‘politicamente corretto’, a offendere chi italiano non lo è; c’è il serio rischio di essere tacciati di razzismo e di xenofobia solo perché affermiamo ciò che siamo: Italiani. Del resto, ve lo assicuro, anche il senegalese come il polacco, l’americano come il russo, il britannico come il nigeriano sono fieri della loro identità nazionale, del loro Paese, della loro Bandiera.

Ecco perché dobbiamo riconquistare, ancora una volta, il nostro diritto di essere Italiani, il nostro diritto di avere la nostra Nazione, il nostro diritto di amare la nostra Bandiera, il nostro diritto di avere e di difendere la nostra ‘Casa comune’ da chi – e sono tanti – quei diritti vorrebbero calpestarli in nome di un mondialismo e di un buonismo, che in nessun altro Paese europeo e del mondo esistono.
La nostra ‘Casa comune’ è l’Italia.

Chi non è d’accordo, può farsi semplicemente da parte.

Massimo Bello
Pubblicato Martedì 9 gennaio, 2018 
alle ore 14:37
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