M5S: alcune considerazioni sulla unione dei comuni
"Perché i consiglieri del comune di Senigallia non sono stati resi partecipi e consapevoli della costruzione di questo Statuto?"
Cominciamo dalla fine: il progetto di unione dei comuni è stato presentato in consiglio con la formula “prendere o lasciare”, ed è stato approvato a maggioranza qualificata. Servivano 17 voti favorevoli, e ne hanno avuti – appunto – 17 (al prezzo di far rientrare, per quest’unica votazione, un consigliere di maggioranza assente per un serio infortunio).
Il 30 novembre 2017 il consiglio comunale di Senigallia è stato chiamato a decidere sulla costituzione di una unione dei comuni, che sarà costituita dai municipi di Arcevia, Barbara, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra de’ Conti, Trecastelli, coinvolgendo una popolazione di 72.564 persone, di cui 45.027 (circa i ⅔) sono senigalliesi.
Ci sono stati concessi tempi strettissimi per l’esame non solo del progetto, ma anche di tutti gli atti ed in particolare per la valutazione dell’opportunità e della convenienza, per i cittadini di Senigallia, in merito alla costituzione di questo nuovo ente sovraordinato.
La fase A del progetto è stata realizzata – come già accaduto per la fusione – alla chetichella, all’insaputa dei cittadini e dei consiglieri, di sicuro di quelli di minoranza, nonostante siano due anni che i dirigenti lavorano per far licenziare al Cogesco la Proposta di Statuto di questo nuovo ente, esattamente dal 4 dicembre 2015. Stupefacente prendere atto che i sette segretari comunali degli enti interessati hanno cominciato a lavorare ai documenti fondativi dell’Unione proprio mentre si proponeva ai cittadini di Senigallia e Morro la fusione per incorporazione.
Di tutto questo lavorio, nulla è trapelato, nonostante lo stesso Sindaco abbia affermato come il simbolo della futura unione sia nato da una discussione lunga e sofferta !
Perché, ci chiediamo, i consiglieri del comune di Senigallia non sono stati resi partecipi e consapevoli della costruzione di questo Statuto?
Perché, si chiederanno i cittadini, questa proposta di Statuto non è stata condivisa con tutta la cittadinanza?
Perché dobbiamo chiudere le unioni esistenti (Misa-Nevola o Serra-Barbara), sorte spontaneamente dalle esigenze di condivisione di alcuni servizi per inglobare realtà diverse che non hanno le medesime esigenze di condivisione dei medesimi servizi?
Permetteteci di dire che non è leale da parte di una amministrazione agire sempre e costantemente in questo modo, nell’ombra ed all’insaputa di quelle minoranze consiliari, che poi dovranno “digerire” questo tipo di progetti di grande impatto sul futuro governo del territorio e sulla gestione dei servizi dei cittadini IN SOLI DUE GIORNI.
Tale è stato il tempo concesso per il passaggio in commissione e tale è stato il tempo per la conoscenza e lo studio della fattibilità del progetto.
Questa maggioranza ha dimostrato più volte nel corso di questo mandato di non avere alcun interesse all’opinione delle minoranze né tantomeno, direi, alla condivisione con i cittadini. Lo abbiamo visto con il blitz intentato dalle giunte di Morro e Senigallia per propinarci la fusione per incorporazione, che, grazie al MoVimento 5 Stelle, alle altre forze di minoranza che si sono opposte e grazie ai comitati per il NO che si sono attivati conseguentemente nei territori, non ha superato i referendum cittadini in entrambi i centri.
Lo abbiamo visto negli interventi sulla viabilità cittadina, eseguiti senza alcuna condivisione con i cittadini e con le forze produttive della città.
Lo abbiamo visto nello spoglio sistematico di questa città dalle alberature secolari del centro storico.
Hanno concesso SOLO DUE GIORNI alle minoranze consiliari e NIENTE ai cittadini per esaminare, controdedurre e proporre, chiedendoci di votare ad occhi bendati. Il M5S NON è abituato ad agire in questo modo.
Che dire poi della fretta, altra componente basilare di questa amministrazione in ogni sua progettualità.
Siccome molti comuni della futura unione avranno le elezioni comunali a breve ed i sindaci e le amministrazioni si avvicenderanno, bisogna fare tutto prima, quindi imporre alle nuove giunte ed ai nuovi consigli decisioni pregresse e che potrebbero non essere condivise. Anche questo NON è il modo di agire del M5S.
Vogliamo ora entrare nel merito, seppur superficialmente, visto che il livello di approfondimento non può che essere superficiale in considerazione dei tempi concessi ai consiglieri per l’esame degli atti, dello statuto, dell’atto costitutivo e dello studio di fattibilità: due giorni. Nessuno si lamenti poi se il M5S è costretta a respingere i vostri progetti con un sonoro NO. Lo abbiamo fatto per la fusione per incorporazione, lo abbiamo fatto per la Riforma renziana alla Costituzione ed i cittadini lo hanno apprezzato.
Sembra che si stia ricostituendo una nuova struttura giuridica, un nuovo ente sovraordinato, in sostituzione della soppressa provincia, con la riproposizione di tutte le problematiche che hanno portato alla soppressione di tali enti. Essendo un ente sovraordinato (come le province) la legge non prevede la rappresentatività diretta, questo significa che l’elezione del Consiglio dell’Unione è affidata non ai cittadini ma ai consiglieri comunali.
Senigallia avrebbe 12 consiglieri su 33, ovvero ⅓ dei rappresentanti pur costituendo i ⅔ della popolazione. Non appare inoltre rispettata la rappresentanza dei gruppi consiliari, né tantomeno la proporzione rispetto alla realtà rappresentativa emersa alle elezioni comunali. Infatti, dei 12 consiglieri, 9 saranno di maggioranza e solo 3 di opposizione (poi emendati e portati a 4). I componenti di minoranza dovrebbero essere eletti dalle forze di minoranza, il che significa che se vi sono coalizioni il movimento potrebbe essere facilmente escluso dalla partecipazione.
Il Sindaco Mangialardi ha affermato che il controllo analogo, all’interno di questo ente sovraordinato, è diretto e totale, in quanto la decisione è proporzionale alla partecipazione.
Ma come può accadere ciò se i piccoli comuni hanno diritto ad un solo consigliere di minoranza ed il comune di Senigallia ne ha solo tre! Quali saranno i gruppi consiliari che non si vedranno rappresentati nel nuovo ente?
Si verificherà un ulteriore distacco del processo decisionale in capo al consiglio dell’Unione, rispetto alla base dei cittadini di ciascun comune.
Non appare, infine, evidente il risparmio di spesa ed il vantaggio in termini di servizi per i cittadini dalla lettura dello studio di fattibilità, né sono state preventivamente consultate le forze sindacali ed acquisiti i pareri in merito alla legittimità ed alla modalità degli spostamenti del personale. Ma ciò che è ancora peggio, ancora una volta i cittadini sono totalmente ignari.
Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma
Consigliere M5S comune di Senigallia
al link //senigallia.halleymedia.com/live183-Consiglio-comunale.html è possibile rivedere la diretta della seduta consiliare del 30/11/2017: la discussione sull’unione dei comuni inizia al minuto 1:16:34, il 17° consigliere indispensabile a far passare l’unione entra al minuto 3:55:46. La votazione sulla costituzione dell’Unione e l’approvazione dello Statuto si è tenuta al minuto 4:53:30.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!