“A Senigallia alberi raddoppiati, ma fa più rumore uno che cade, che foresta che cresce”
Mangialardi in occasione della piantumazione di nuovi alberi: "messo in campo un progetto di grande visione e prospettiva"
In una bellissima giornata di sole e tra le grida gioiose dei bambini, ha preso il via ieri, 21 novembre, giornata della Festa degli Alberi, il programma di piantumazione 2018-2019 predisposto dall’Amministrazione comunale di Senigallia, che prevede nel biennio la messa dimora di oltre 400 nuove piante.
Nello specifico, ieri sono stati piantati 35 gelsi nell’area contigua alla pista di pattinaggio delle Saline, con il festoso contributo dei piccoli alunni. All’iniziativa hanno preso parte il sindaco Maurizio Mangialardi, l’assessore ai Lavori pubblici Enzo Monachesi e l’assessore alla Pubblica istruzione Simonetta Bucari.
“Si tratta di un intervento – afferma il sindaco Mangialardi – che avvia il programma 2018-2019 e si inserisce nell’operazione messa in campo da questa Amministrazione che, nel corso degli anni, ha permesso quasi il raddoppio del patrimonio arboreo cittadino. Purtroppo, come spesso accade, e in questo caso anche nel senso letterale del termine, fa sempre più rumore un albero che cade che un’intera foresta che cresce. Così, un po’ per scarsa conoscenza, un po’ per strumentalizzazione politica, negli ultimi tempi c’è chi ha preferito puntare il dito sull’abbattimento di circa 150 alberi, peraltro malati, pericolosi o compromessi da marciapiedi e sottoservizi, piuttosto che cogliere il valore del progetto di grande visione e prospettiva che abbiamo messo in campo. Un progetto che, per esempio, ha visto la messa a dimora di oltre 4000 piante su una superficie complessiva di 7,5 ettari tra le Saline e la Cesanella, che permetterà a tutti noi di godere di due meravigliosi boschi urbani a un chilometro dal centro storico; oppure la sostituzione sistematica delle piante ornamentali, che ha portato a riqualificare il lungomare con il rimpiazzo dei vecchi arbusti con nuovi tamerici Gallica, più resistenti e più belli di quelli precedenti. Insomma, come per ogni altra scelta strategica in merito alla funzionalità, al decoro, alla sicurezza e alla vivibilità della città, anche per quanto concerne la tutela e la valorizzazione del verde pubblico la chiave di interpretazione che abbiamo adottato è stata quella dell’ottica futura, che consente di raggiungere risultati migliori e duraturi nel tempo”.
Sempre che tra 40 anni non ci sarà un nuovo Mangialberi, che li raderà al suolo tutti quanti
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