Gli attriti tra padre e madre finiscono a processo con la donna denunciata per sottrazione di minore. E’ quanto si sta cercando di chiarire in tribunale ad Ancona, dove è stato ascoltato nella mattinata di mercoledì 27 settembre il papà di un bambino di otto anni che non riesce a vedere il figlio per scelta della mamma.

La vicenda ha inizio nel 2008 quando da una veloce storia d’amore di qualche mese nasce un bimbo, prima non riconosciuto dal padre e accettato solo inseguito attraverso il test del dna. Il bambino veniva visto dal padre tramite incontri protetti con gli assistenti sociali fino a novembre 2016, quando la mamma del piccolo ha visto che dopo un incontro era tornato a casa turbato. Da lì l’ex compagna 45enne ha pensato – complici anche altri episodi di attriti tra i due – di non portarlo ai successivi incontri, addirittura adducendo la scusante che il papà fosse deceduto.

Fatto che ha scatenato l’ira dell’uomo, un 52enne del senigalliese, dando così il via alla denuncia per sottrazione di minore che ha innescato il processo. Mercoledì mattina è stato ascoltato il papà e le accuse, mentre la difesa ha sostenuto che non c’è stata alcuna sottrazione, solo alcune assenze agli incontri. Così come è stata smentita la presunta frase sul decesso dell’uomo.
L’udienza è stata aggiornata e proseguirà il prossimo novembre, quando verranno ascoltati i testi della difesa, oltre alla mamma del bambino.