Mangialardi, Liverani, un taxi lungo le vie di Senigallia e… Pupi Avati
Una vicenda raccontata da un tassista senigalliese coinvolge il primo cittadino e il noto regista, scatenando la reazione di FdI
Un tassista di Senigallia ha riferito tramite un post sui social network di essere stato minacciato di querela dal sindaco Maurizio Mangialardi per averlo diffamato davanti al noto regista Pupi Avati, in città per il festival del noir “Ventimilarighesottoimari in Giallo”.
Della vicenda il sindaco ne sarebbe venuto a conoscenza tramite proprio il regista che avrebbe riferito alcune delle frasi della conversazione avvenuta nel taxi. Da ciò – secondo la ricostruzione che il tassista Mirco Marchionni ha pubblicato – sarebbe seguita una telefonata, tramite la sua segreteria, in cui il primo cittadino annunciava una querela per diffamazione.
La bagarre ha fatto velocemente il giro della città, tanto che il segretario della sezione locale di Fratelli d’Italia ha commentato: “Già immaginare una persona come il regista Pupi Avati che racconta pettegolezzi e altro al sindaco ci fa sorridere; ma l’aver letto che il sindaco, tramite la sua segreteria, abbia chiamato il tassista ci lascia veramente basiti. Come può una persona che ricopre una carica istituzionale muoversi ‘come un elefante in una cristalleria‘? Come può un sindaco credere a quanto gli viene riferito da una terza persona? Come può un sindaco minacciare di adire le vie legali telefonando direttamente all’interessato? Il sindaco ha le prove di quanto gli hanno ‘gentilmente’ riferito? Bene, se le ha, querela senza telefonare a nessuno. Il tassista, nel suo racconto, ha smentito tranquillamente il tutto, quindi la telefonata che ha ricevuto dal sindaco è veramente ridicola e imbarazzante per il sindaco stesso”.
“Fratelli d’Italia di Senigallia esprime tutta la sua solidarietà al tassista che si è visto preso d’assalto e in contropiede da un sindaco che di cose da fare per la città ne avrebbe tante, ma che invece preferisce passare il suo tempo, pagato dai senigalliesi, telefonando ai cittadini lanciando possibili querele. La querela oggi è diventata una moda per i politici. Fratelli d’Italia si augura – conclude Liverani – che dopo la telefonata il sindaco abbia il coraggio di querelare il tassista perché metteremo a disposizione di quest’ultimo tutta l’assistenza legale gratuitamente rendendo questo caso pubblico ovunque!”.
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