In merito all’ennesimo tentativo di ridimensionare i servizi sanitari territoriali che questa volta ha  colpito l’ospedale di Senigallia, la Federazione provinciale di Sinistra Italiana di Ancona manifesta la totale solidarietà a quanti, cittadini ed operatori del settore, denunciano con forza il progressivo depauperamento degli ospedali e strutture sanitarie territoriali (Distretti), che in base ad un disegno calato dall’alto, subiscono continui ridimensionamenti che preludono alla progressiva ma inesorabile privatizzazione della sanità.

E’ sconcertante apprendere che l’Asur con la determina 361/2017 aveva decretato la soppressione dell’Unità Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) del presidio ospedaliero di Senigallia. Decisione al momento sospesa fino al 31 agosto anche a seguito delle proteste dei cittadini.

È tutto il sistema sanitario pubblico ad essere a serio rischio. Ad esempio il laboratorio analisi dell’ospedale di Senigallia è sceso, in poco tempo, da cento prelievi a sessanta giornalieri. Quello pubblico di Ostra ha chiuso in comcomitanza con l’apertura di una struttura privata.

E’ immorale mettere in contrapposizione i territori, costretti a porsi l’uno contro per difendere le strutture dalle chiusure. Al contrario è indispensabile garantire un servizio sanitario pubblico di eccellenza per tutti.

La Regione Marche deve cambiare la prospettiva politica sanitaria regionale e riflettere su quanto sta succedendo, rivedendo le posizioni intransigenti e dispotiche a danno della salute e la sicurezza delle persone che hanno impedito confronti con i cittadini e con chi lavora quotidianamente in ambito sanitario.

Da

Sinistra Italiana, Segreteria provinciale di Ancona