Sanità: ecco un nuovo comitato a difesa dell’ospedale di Senigallia
"Struttura depotenziata, uniamoci per non perdere altri servizi"
Si presenta alla città il nuovo “Comitato a difesa del nostro ospedale e a difesa della salute del territorio” promosso e costituito dall’associazione “Energie per Senigallia”, dall’Unione Nazionale dei Consumatori (UNC) e da diversi cittadini che hanno a cuore la situazione della sanità pubblica locale.
Organismo distinto dal simile Comitato Cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia annunciato nei giorni scorsi. Ha già raccolto in pochi giorni diverse adesioni – circa 700 nelle ultime ore – ma che mira con le prossime iniziative a farsi conoscere ancora di più. E con maggiore forza dopo quanto ascoltato nella seduta del 24 luglio della IV Commissione consiliare.
“Stiamo assistendo alla fine ingloriosa dell’ospedale di Senigallia – esordisce Massimo Bello (Energie per Senigallia), dove il declassamento e il depotenziamento avvengono in funzione di ragioni politiche ed economiche. Un corpo unico con la testa ad Ancona, dove vengono prese le decisioni, e gli arti nei quattro plessi della provincia (Senigallia, Jesi, Osimo e Fabriano), che si devono dividere prestazioni e servizi. Le vallate del Misa e Nevola avranno circa un quarto dei servizi sanitari che prima avevamo nella nostra zona, di fatto un declassamento. Ora la sospensione delle due delibere Asur è reale o meno? Ancora non abbiamo trovato documenti a conferma di quanto annunciato in Commissione”.
“Diciamo – precisa Corrado Canafoglia, referente regionale dell’Unione Nazionale dei Consumatori – che l’ospedale è stato e verrà depotenziato, non chiuso: il che significa però che abbiamo perso un ospedale di eccellenza. E questo per far fronte ai continui tagli che costringono le persone a costose e lunghe trasferte in nome di un risparmio che ancora non si è visto. Però viene un dubbio: ridimensionare significa di fatto rischiare la chiusura: se oggi a Senigallia si fanno un certo numero di interventi, domani se ne faranno per forza di meno e l’ospedale potrebbe divenire quindi sacrificabile. Un po’ come è successo per il tribunale cittadino”.
Nel comitato vi sono anche cittadini ed operatori sanitari ed è sopratutto a questi ultimi che si rivolge Canafoglia: “Loro stanno portando avanti – spiega Canafoglia – una battaglia silenziosa poiché sono costretti ad operare ogni giorno con gravi carenze di organico senza poter dire nulla, come previsto dal codice comportamentale dell’Asur. Noi invece vogliamo per primo capire qual è la realtà sanitaria senigalliese con dati e documenti, motivo per cui faremo l’accesso agli atti; per fare questo siamo aperti alla collaborazione di tutti i cittadini e di tutte le realtà locali, anche di altri comitati. Non abbiamo leader e non ne vogliamo perché questa non è una battaglia di destra o sinistra, ma di tutti”.
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