Antartide, si è staccato uno dei più grandi iceberg di sempre
Si calcola che la superficie dell’iceberg sia di circa 5.800 chilometri quadrati
Un continente alla deriva quello che si è staccato in Antartide: uno dei più grandi iceberg mai osservati si è staccato dalla calotta ghiacciata. La lunga frattura sulla piattaforma Larsen C ha completato il suo percorso distaccando una porzione immensa di ghiaccio. Si calcola che la superficie dell’iceberg sia di circa 5.800 chilometri quadrati (È spesso tra i 200 e i 600 metri), ovvero più della Liguria. Si tratta di uno dei dieci iceberg più estesi di sempre.
Ad annunciarlo è stata la Project MIDAS, progetto inglese che da tempo monitora va lo stato di avanzamento della frattura (lunga quasi 200 chilometri) presente lungo la costa orientale della penisola antartica.
Il distaccamento si sarebbe verificato, secondo i ricercatori, tra il 10 e il 12 luglio e sarebbe stato confermato dalle osservazioni del satellite Aqua della Nasa. Negli ultimi giorni il monitoraggio della zona si era fatto più intenso perché la spaccatura aveva mostrato un avanzamento molto più repentino. L’epilogo era oramai scritto. Ora la gigantesca massa di ghiaccio è libera di galleggiare nell’oceano ed andare alla deriva
La piattaforma Larsen C è la quarta più grande tra i ghiacci dell’Antartide, misura 50.000 chilometri quadrati. Significa che, dopo il distacco definitivo dell’iceberg, ha perso oltre il 12% della sua estensione cambiando per sempre il profilo della penisola antartica.
“Lo scioglimento dei ghiacci in Antartide – ricorda Paul Johnston, capo della Science Unit di Greenpeace International – è stato sempre riconosciuto come un ammonimento a tutto il Pianeta sui pericoli dei cambiamenti climatici e il collasso di questa calotta di ghiaccio, il terzo registrato in questa regione negli ultimi anni, è verosimilmente un altro segnale dell’impatto globale del clima che cambia“.
Secondo Greenpeace siamo ancora in tempo per evitare le più disastrose conseguenze dei cambiamenti climatici, ma occorre agire rapidamente. “Le decisioni prese oggi da governi e aziende, – sottolinea l’associazione ambientalista – incideranno sulla sicurezza e il benessere futuri di miliardi di persone“. Per Greenpeace la strada da seguire per invertire la tendenza è una sola: implementare l’Accordo di Parigi, accelerando la transizione verso il 100% di energie rinnovabili e lasciando sottoterra i combustibili fossili.
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