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Immigrazione clandestina, nei guai azienda di Senigallia gestita da un cinese

Controlli della Polizia in attività situate sulla Corinaldese, sull'Arceviese e alla Cesanella: riscontrate diverse irregolarità

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Controlli della Polizia su lavoratori stranieri

Nell’ambito delle attività di contrasto all’immigrazione clandestina il personale del Commissariato di Senigallia ha effettuato mirati controlli all’interno di laboratori artigianali operanti sul territorio comunale e gestiti da cittadini extracomunitari. Tali attività sono state svolte in collaborazione con personale dell’Ispettorato Territorale del Lavoro di Ancona.


I servizi hanno riguardato tre attività ed, in particolare, un’azienda dedita alla lavorazione tessile, gestita da un cittadino cinese, L.W. di 23 anni, operante sulla Corinaldese. All’interno venivano rintracciati quattro lavoratori tutti risultati in regola con la normativa sull’ingresso nel territorio dello Stato e regolarmente assunti.

Ben più articolata la situazione, invece, per quanto attiene agli altri due controlli svolti presso un’azienda calzaturiera gestita da un cittadino di origine pakistano, operante nel quartiere della Cesanella, ed un’altra azienda tessile operante sull’Arceviese.

In particolare presso l’azienda gestita dal cittadino pakistano, H.S., di anni 55 circa, sono stati rintracciati 12 lavoratori dei quali 1 è stato trovato privo di contratto di lavoro e dunque irregolarmente impiegato. Nei confronti del datore di lavoro veniva elevata una maxi-sanzione pecuniaria per un importo pari a 3000 euro, nonché la stabilizzazione del lavoratore con un contratto della durata di almeno tre mesi.

All’interno della ditta occupata in lavorazioni tessili e gestito da un cittadino cinese, H.F. di 32 anni, sono state accertate violazioni più gravi, anche di natura penale.
In particolare, al momento dell’accesso del personale della Polizia, gli agenti hanno provveduto all’identificazione di tutte e 10 le persone presenti. Tra queste un cittadino cinese è risultato clandestino poiché privo di titolo all’ingresso nel territorio dello Stato, mentre due lavoratori sono risultati in nero perché mai assunti. Per quanto attiene allo straniero irregolare, gli agenti provvedevano a condurre l’uomo presso gli uffici del Commissariato e, svolte le pratiche necessarie, si adoperavano per il trasferimento presso il Centro di identificazione ed espulsione di Bologna, in attesa dell’esecuzione dell’espulsione in Cina. Il titolare dell’azienda verrà indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Per quanto attiene all’impiego di lavoratori in nero,  i funzionari della Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ancona hanno applicato il provvedimento di sospensione dell’attività, revocato al momento del pagamento di due rate di sanzione per un importo complessivo di oltre 2000 euro. Inoltre veniva applicata un’altra sanzione per l’impiego dei due lavoratori irregolari per complessive 6000 euro, oltre alla regolarizzazione della posizione lavorativa di entrambi.

Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare eventuali ulteriori irregolarità lavorative.

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