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Videosorveglianza: Senigallia è sicura?

Nessuna risposta dal sindaco né dagli uffici comunali alle richieste di accesso agli atti del M5S

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Telecamera di sorveglianza

Sono trascorsi più di due mesi dall’inoltro della nostra domanda di accesso agli atti in tema di sicurezza e videosorveglianza, e, a tutt’oggi, non ci è ancora pervenuta alcuna risposta da parte del Comune di Senigallia.

A seguito dei numerosi atti vandalici che, negli ultimi mesi, hanno funestato vari quartieri di Senigallia, durante la seduta del consiglio comunale del 1° marzo 2017 il M5S ha presentato una interrogazione per conoscere lo stato della videosorveglianza nella nostra città. Il livello di percezione di sicurezza (o insicurezza) influenza molto il comune sentire dei cittadini, che, perlopiù, si trovano ad assistere, impotenti, al danneggiamento di edifici e luoghi pubblici e, spesso, a subire, in prima persona, eventuali danneggiamenti ai beni di loro proprietà.

Già in passato l’argomento della sicurezza dei cittadini e della videosorveglianza era stato trattato in consiglio comunale.
Interrogando la piattaforma “Open Municipio” abbiamo recuperato il resoconto dell’interpellanza del consigliere di opposizione Pazzani che, in data 18/4/2011, interrogava, in merito, il Sindaco. Quest’ultimo, di cui riportiamo le testuali parole, rispondeva che “c’è una richiesta ministeriale per il posizionamento di telecamere di controllo della viabilità dentro il centro storico“, affermava che “è necessario potenziare la videosorveglianza in città, non per gli eventi criminosi, ma quelli minori, dall’abbandono del rifiuto agli escrementi dei cani, tanto per intenderci, quindi con un profilo molto più basso, ma che merita un adeguato controllo“, anticipando “penso ci saranno nel prossimo bilancio delle risorse volte a potenziare questi sistemi“, ed anche che “a Cesanella stanno posizionando le telecamere, quindi entro un mese ci sarà l’avvio del sistema“. Sempre durante la precedente consiliatura, in data 28/4/2011, l’assessore Campanile, replicando al consigliere PD Sardella, sul tema della repressione in merito al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, affermava che l’aumento della sanzione “sia un primo segnale importante, che serva, speriamo e ci auguriamo, oltre chiaramente all’inserimento di telecamere e di videosorveglianza“. Il 13/3/2013, il consigliere Rimini, allora in minoranza, lamentava in una sua interrogazione che “noi paghiamo 7.500 euro al mese alla Telecom per quanto riguarda l’impianto di videosorveglianza per 60 mesi“. Il 25/9/2013, l’assessore Memè comunicava, in sede di giunta, l’approvazione del progetto definitivo dei lavori di messa in sicurezza impianti e attrezzature nel porto di Senigallia, che prevedeva anche la messa in opera di un impianto di videosorveglianza. Il 29/10/2014, l’Assessore Campanile rispondeva a una interrogazione del consigliere Donatiello, ribadendo che “per quanto riguarda la video sorveglianza si stanno installando in tutta la città tante telecamere, c’è il progetto di mille occhi sulla città, quindi il centro storico ormai ha anche alcune telecamere, saranno posizionate nei prossimi mesi al porto“.
Anche nel corso della presente consiliatura, in data 29/7/2015, interveniva sempre l’assessore Campanile, durante la discussione generale sul bilancio, affermando che “il bilancio di previsione del 2015 comunque ha degli obiettivi molto importanti … penso … ai nuovi impianti di videosorveglianza e di efficientamento energetico della banchina di levante e del porto …“.

Nonostante i propositi e le belle parole, i vandali non hanno risparmiato praticamente nessuna zona o quartiere della città, prendendo di mira beni pubblici e privati, danneggiando, sul lungomare, alcuni stabilimenti balneari, l’aiuola antistante la Rotonda, la ex Villa Pieralisi, nonchè la fontana e gli arredi dei giardini Morandi; vandalizzando beni pubblici a Marzocca, e beni esposti alla pubblica fede al Ciarnin e al Vivere Verde; ed in centro storico ancora auto danneggiate in Via Capanna ed in Via Baroccio, imbrattamenti al Foro Annonario, al Palazzetto Baviera ed agli edifici limitrofi.

Alla nostra interrogazione, come già in passato, il Sindaco non ha trovato di meglio che rispondere con parole di autocelebrazione politica, informandoci di aver acquistato il telelaser e l’autovelox, ma allo stesso tempo ampiamente evasive, non entrando mai nel merito delle nostre domande, ed, infine, chiosando che sarebbe stata sua cura fornirci “il dettaglio del numero di telecamere posizionate, dove sono posizionate, quale tecnica adoperano e quale è il quadro normativo entro il quale ci possiamo muovere“. Ipse dixit!
Ora, noi del M5S lo abbiamo preso in parola, e in data 7/3/2017 abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti per conoscere:
– quante telecamere sono installate, dove sono posizionate e se sono funzionanti,
– quale tecnologia è utilizzata per la videosorveglianza, ovvero la capacità di risoluzione dei dispositivi adibiti alla sicurezza, e nello specifico:
– la possibilità di utilizzo nelle ore notturne,
– la possibilità di riconoscere volti e individuare eventuali responsabili di atti vandalici o numero di targa di veicoli,
– la sussistenza o meno di un contratto di manutenzione, quanto è oneroso e se si intende rinnovarlo.

Non ottenendo nessuna risposta (da statuto comunale gli uffici dovrebbero normalmente rispondere in 5 giorni alla richiesta di accesso agli atti inoltrata da un consigliere comunale), abbiamo presentato richieste di sollecito in data 20/3/2017 e 19/4/2017, interessando anche il Presidente del consiglio comunale Romano, a cui diamo atto, pur senza esito, di aver onorato il suo ruolo.
A distanza di oltre due mesi, tutto tace dal versante degli uffici preposti ad evadere la nostra domanda di accesso agli atti. Come mai ai cittadini non è dato sapere qual è il livello di sicurezza della città in cui abitano?

 

Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli
portavoce M5S in Consiglio Comunale Senigallia

Commenti
Ci sono 2 commenti
Indiana Pips
Indiana Pips 2017-05-12 20:52:41
Il M5S siede in Consiglio per scaldare le sedie ? L'accesso agli Atti è ben regolato, e se dopo 30 giorni NON VIENE data risposta, si prende carta e penna e si scrive al Prefetto. Conoscete il ruolo del Prefetto? A lui ci si rivolge SEMPRE per le inadempienze delle Amministrazioni Comunali. Quindi meno pistolotti come questo e più fatti concreti, SCRIVETE AL PREFETTO!!! Sarete mica imparentati con la Raggi, la "Bella Addormentata"?
centr100
centr100 2017-05-14 10:41:04
Ha ragione Mirella. Ma I consiglieri comunali se non mi sbaglio hanno diritto di ricevere risposta ai loro accessi addirittura dopo 5 giorni se il dato e' già disponibile, salvo giustificazioni che vanno, appunto, messe nere su bianco.
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