Senigallia, riapre la cattedrale dopo il terremoto del centro Italia
Duomo affollato di fedeli per la messa celebrata dal vescovo Manenti nel giovedì santo che precede la Pasqua
Riaperta al culto dei fedeli la cattedrale di Senigallia, chiusa dopo il sisma del 18 gennaio in via precauzionale per l’aggravarsi di alcune lesioni pre-esistenti. La riapertura nella mattinata di giovedì 13 aprile, giovedì santo, in tempo dunque per il periodo pasquale, è stata accolta in modo positivo e partecipato dalla comunità che ha affollato il duomo – chiesa di S. Pietro Apostolo – fin dalle prime celebrazioni del mattino.
La cattedrale senigalliese è stata dal 30 gennaio al centro di un attento monitoraggio con vari sopralluoghi da parte di tecnici e della Protezione civile regionale. Le analisi condotte dall’arch. Tonino Sartini (che già aveva svolto analogo incarico nel 2000 a seguito del terremoto del 1997) avevano rivelato sia nuove lesioni sia che alcune di quelle pre-esistenti si erano accentuate.
“Il monitoraggio – spiega l’arch. Sartini – era già attivo ad agosto e ottobre, a seguito dei precedenti terremoti che hanno interessati un po’ tutti i luoghi di culto della regione. Dopo il 18 gennaio c’è stata però la necessità di analisi più approfondite anche se, ovviamente, parliamo di lesioni secondarie rispetto alle realtà del cratere sismico“.
Dopo la dichiarazione di agibilità giunta il 23 marzo scorso a seguito degli interventi e dei sopralluoghi finali, la Diocesi ha realizzato un programma di celebrazioni per la riapertura della cattedrale che si affaccia su piazza Garibaldi durante il periodo pasquale.
Al contempo, rimane attivo il monitoraggio: alcuni stucchi sono stati lasciati visibili e non ridipinti (ultima FOTO), per poter osservare meglio i punti deboli della struttura che interessano più la zona centrale della chiesa. In futuro si dovrà intervenire nuovamente con lavori di miglioramento sismico sulla cupola e sugli archi di sostegno.
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