Senigallia: “Ecco le prove della menzogna, ora Girolametti si dimetta da assessore”
Paradisi: "ho atteso invano che smentisse la sua bugia, ma altro che mia ossessione: ecco le foto-prova"
L’appello all’assessore ai “centri sociali” Girolametti di smentire la sua bugia è caduto nel vuoto.
Lo sbugiardo io allora (avrei preferito farne a meno anche perché questo signore è purtroppo un rappresentante delle istituzioni). Io non so dove fosse Girolametti dalle 17,30 in poi e poco mi interessa.
So perfettamente dove era però alle ore 17,21, nonostante la sua pietosa negazione. Era alle spalle dei suoi amati ultrà dei centri sociali. Ecco le inconfutabili fotografie che lo ritraggano (di spalle) mentre parla con il consigliere comunale Fileri. Foto scattate esattamente alle 17,21 di sabato pomeriggio (8 aprile).
Nessuna “ossessione visiva”dunque. Girolametti era esattamente dove avevo detto che si trovava. E questo pochi minuti prima che io entrassi in Corso 2 Giugno. Per questo, e non per altro, ho chiesto ai ragazzotti “educati” che mi insultavano e lanciavano oggetti dove fosse finito l’assessore che pochi minuti prima aveva “spalleggiato” (nel vero senso della parola) i baby rivoluzionari ad equo canone comunale a carico del contribuente.
La vera “commedia dell’arte” è quella di questo signore che pensa di fare il giochino delle tre carte, apparire e scomparire (credendo di non essere visto), coniugare le velleità facinorose con il finto self-control governativo. Che figura per un assessore comunale! Che poi abbia attraversato la città, sia corso dal presidente dell’Anpi, sia ricomparso a Scapezzano .. è fatto che interessa solo lui. Dopodichè l’assessore può anche rivendicare militanze neolitiche, anti-cartaginesi o filo-persiane.
Ciò che conta è quella inopportuna e grave presenza alle spalle dei facinorosi (non è la prima volta che accade). E’ la sua contiguità con i gruppi dei violenti che continua a proteggere e di cui continua a condividere metodiche e tentativi di imbavagliare chi la pensa in modo difforme (prassi che l’assessore Girolametti ha tentato anche di imporre in Consiglio comunale invocando il “diritto” di silenziare l’opposizione).
Oggi Girolametti deve dimettersi per due motivi: il primo perché si trovava, come altre volte, vicino ai violenti spalleggiandoli, anziché ricordare i valori della libertà di parola per chiunque. Il secondo è perché ha mentito alla città con una pietosa bugia che getta ancora più discredito tra le istituzioni.
Noto che si vuole attirare l'attenzione su cose di bassissimo se non quasi nullo interesse pubblico.
Se son questi i problemi siamo messi bene,molto bene.
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