“Aumenta la tari ma anche i fondi contro la povertà, senza tagli nel sociale”
Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la posizione in merito al contestato accordo sul bilancio. E sono già al lavoro per...
L’accordo sul bilancio di previsione 2017 è stato firmato dai sindacati di Senigallia ma a denti stretti. Perché è innegabile che l’aumento della tassa sui rifiuti sarà “un salasso“, ma è anche vero che dalla contrattazione con l’amministrazione comunale si è riusciti ad evitare aumenti dei costi dei servizi e tagli pesanti per quanto riguarda i servizi sociali, oltre a costituire un fondo di solidarietà importante.
E’ quanto tengono a ribadire i rappresentanti di Senigallia della Cgil, Cisl e Uil dopo le polemiche apparse sui media. “Abbiamo firmato l’accordo – spiega il responsabile della Cgil di Senigallia Mohammed El Hasani – ma rimane la preoccupazione per l’aumento della tari e gli effetti sulle famiglie “deboli” e sulle imprese. Siamo però riusciti a far sì che i rimborsi provenienti da imu e tasi vadano a costituire un fondo di solidarietà da almeno 350 mila euro; siamo riusciti ad evitare tagli nel sociale che avrebbero interessato soprattutto disabili e pensionati; siamo riusciti ad evitare aumenti nei servizi a domanda individuale così come sulle mense scolastiche“.
Dalla contrattazione dell’amministrazione con le parti sociali è anche emerso che altri 200mila euro andranno a costituire un fondo contro le povertà: servirà per alleggerire la tari proprio per quanti subiranno le conseguenze peggiori di questi aumenti.
“Un altro punto su cui volevamo porre l’accento – continua il segretario locale della Cgil – è che siamo riusciti a sbloccare la situazione per quanto riguarda gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che saranno almeno 42 presto a disposizione della comunità“.
Questioni che per molti cittadini e diverse imprese non potranno compensare l’aumento della tassa sui rifiuti lievitata a causa della normativa nazionale e degli spiaggiamenti di detriti. “Abbiamo calcolato – ha dichiarato il referente per la Cisl Sergio Piermattei – che in media le famiglie avranno un aumento della tari del 25% circa, tra i 30 e i 50 euro, mentre per quanto riguarda le imprese ci sono realtà che vedranno il costo impennarsi anche del 70%“.
“E’ chiaro che non siamo soddisfatti di questo aumento, ma abbiamo cercato di tutelare le esigenze dei nostri iscritti – continua Piermattei. Tra queste tutele abbiamo fatto inserire la garanzia che i fondi per il contrasto alla povertà vengano realmente utilizzati per quello scopo e non impiegati per altri settori a seconda delle necessità dell’ente. L’anno scorso, con l’approvazione tardiva del bilancio, non c’era spazio per la progettazione sull’utilizzo e quindi c’era il rischio che venissero dirottati. Quest’anno abbiamo ottenuto la garanzia che le famiglie verranno davvero aiutate“.
Non una giustificazione dunque sull’operato dei sindacati quanto una precisazione: Cgil, Cisl e Uil hanno aderito all’accordo consci che il problema della tari è e sarà una questione spinosa. Oltre alla normativa che impone la copertura con la tari del 100% dei costi del servizio di raccolta rifiuti, c’è poi la questione degli spiaggiamenti che “non può rimanere in capo alla sola Senigallia ma dovrebbe avere un riferimento regionale“. Per quanto riguarda gli interventi sul fiume da parte della Provincia di Ancona, il giudizio dei sindacati è che i lavori non siano adeguati perché vengono lasciati nell’alveo gli sfalci della vegetazione che poi si tramutano in detriti sulle spiagge alle prime piogge torrenziali.
“Ora bisogna lavorare però su più fronti, come la riduzione dei costi e l’ipotesi del gestore unico per quanto riguarda la raccolta differenziata dell’intera provincia di Ancona – spiega Renzo Perticaroli, della Uil Senigallia. C’è infatti il rischio di una omogeneizzazione delle tariffe“. I cittadini di Senigallia, che non pagano la tari più alta della Provincia, potrebbero essere soggetti ad ulteriori aumenti poi nei prossimi anni che i sindacati vogliono assolutamente scongiurare.
lo spiaggiamento è dovuto anche a politiche errate sul fiume Misa che porta al mare tanti materiali e rigettati dallo stesso sulla battigia è l'ente pubblico preposto alla pulizia del fiume a doversi farsi carico delle spese e degli aumenti.
Viene da chiedersi: perchè avete firmato?
CAUSA DELLA NORMATIVA NAZIONALE ?????????
Per favore, andate a rivedere vecchi articoli dove il Vs. Sindaco prometteva forti riduzioni del costo dei rifiuti grazie alla differenziata e meglio sarebbe stato il risultato minore sarebbe stato il costo. Quindi ????
A partire dal CIR33 con la complicità del Vs. Sindaco hanno invece intrapreso una strada che ha portato diverse decine di milioni di euro ad un'azienda di Pescara e più il cittadino farà il bravo e più questa azienda guadagnerà in quanto migliore è il prodotto che raccoglie maggiore sarà l'incasso della sua vendita che, sia chiaro, DIVENTA DI PROPRIETA' DI CHI RACCOGLIE.
La normativa NAZIONALE dice di fare la differenziata ma non come farla lasciando la gestione alle varie realtà locali.
Dato che Senigallia ha i soldi, si può permettere di farsi venire a prendere OGNI GIORNO e CASA PER CASA le varie tipologie di materiale invece di creare punti di raccolta comuni (magari presso aree di servizio e supermercati) gestiti dal Comune e venduti poi dallo stesso.
Quando riesci a RECUPERARE almeno l'80% di quello che si butta, non vi siete mai posti il quesito COME MAI invece i costi lievitano e scaricate il tutto ai spiaggiamenti ? Un contadino , con tutto il rispetto, senza neanche la licenza media ci arriva.
Per favore cambiate modo di ragionare altrimenti se continuate a prendere soldi a destra e a manca senza provare ad essere "imprenditori sociali" la pressione fiscale di chi ancora lavora non diminuirà MAI.
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