“Caro popolo di Cuba: è con profondo dolore che compaio per informare il nostro popolo, gli amici della Nostra America e del mondo, che oggi 25 novembre del 2016, alle 10.29, ore della notte, è deceduto il comandante in capo della Rivoluzione Cubana Fidel Castro Ruz“.

Con queste parole, nella notte tra venerdì 25 e sabato 26, un commosso Raul Castro, presidente del Consiglio di Stato di Cuba, ha annunciato al suo popolo la morte del fratello Fidel.

Malato da tempo, se n’è andato a 90 anni uno dei personaggi più complessi della seconda metà del Novecento, quel Fidel Castro che è arrivato a dire di sè stesso “Io sono la rivoluzione”: colui che passò dalla resistenza contro Batista, alla presa del potere sull’isola di Cuba, fino ad instaurare un governo comunista a due passi dagli Stati Uniti.

Lunghissimi anni a capo dello stato cubano per il Lider Maximo, passati attraverso l’embargo statunitense del 1962, la cui fine ha preso davvero corpo a partire dalla fine del 2014 con quel “Somos todos americanos” pronunciato da Obama. Un’apertura che porta anche la forte impronta della mediazione di Papa Francesco.

Poi nel 2008 le dimissioni di Fidel Castro da presidente del Consiglio di Stato, il passaggio dei poteri al fratello Raul e gli ultimi anni, puntellati da apparizioni pubbliche in compagnia di Pontefici e capi di Stato, trascorsi a combattere contro una malattia che, insieme all’età avanzata, lo ha sopraffatto.

A Cuba sono stati proclamati nove giorni di lutto: i funerali di Fidel Castro si terranno domenica 4 dicembre 2016.