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Referendum, il Movimento 5 Stelle si mobilita per il “no”: incontro a Senigallia

Appuntamento al centro sociale Saline con il capogruppo alla Camera Andrea Cecconi e il docente Carlo Di Marco

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Referendum

Il MoVimento 5 Stelle ha organizzato a Senigallia, per venerdì 25 novembre alle ore 20:45 al Centro civico delle Saline, un incontro pubblico di approfondimento sulle ragioni del NO alla riforma costituzionale Renzi-Boschi, che sarà oggetto del referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.

I relatori saranno Andrea Cecconi, portavoce del Movimento 5 Stelle e capogruppo alla Camera dei Deputati, e Carlo Di Marco, docente di diritto pubblico all’Università degli Studi di Teramo, aderente al CDC-Coordinamento Democrazia Costituzionale.

“Dovremo intervenire comunque numerosi all’evento – scrivono i tre consiglieri del M5S Stefania Martinangeli, Riccardo Mandolini ed Elisabetta Palma – perché questa è una battaglia che appartiene ai cittadini. La Costituzione è il patto civile su cui si fonda la Repubblica Italiana e ora rischia di essere stravolta da una maggioranza di deputati e senatori che siedono in Parlamento in virtù di una legge elettorale, il ‘Porcellum’, dichiarata incostituzionale.
Centro Sociale SalineCi chiedono di dire stop al bicameralismo perfetto, ideato dai Padri costituenti (Pertini, Togliatti, Nenni, Croce, Parri, Calamandrei, Iotti) per frenare l’esercizio del potere attraverso un articolato sistema di bilanciamenti e controlli, che fino ad oggi ha garantito la stabilità del nostro Paese, e di dare il via libera ad un bicameralismo ‘imperfetto’, in cui il Senato non sarà abolito, ma sarà composto da consiglieri regionali e sindaci, che godranno così dell’immunità parlamentare, e non sarà più eletto dal popolo.
Ci chiediamo quale sia la ratio di questa riforma Boschi-Renzi: lo snellimento dei tempi di approvazione delle leggi? Ci spieghino allora perché leggi quali la Riforma Fornero, il Lodo Alfano e molte altre, siano state approvate in brevissimo tempo. Siamo poi davvero sicuri che sia giusto accelerare i tempi? Per fare più leggi? Non ne abbiamo già tantissime? Ogni legge corregge gli errori della precedente. Non è vero, quindi, che bisogna fare le leggi più in fretta, bisogna farle meglio!
Nemmeno la semplificazione sembra essere il filo conduttore di questa riforma in quanto i procedimenti legislativi si moltiplicano, né tantomeno la riduzione dei costi della politica, che produrrebbe un risparmio di poche centinaia di milioni di euro su un bilancio pubblico di circa 500 miliardi l’anno”.

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