Liverani: “Morro d’Alba guadagnerebbe molto di più se non si fondesse con Senigallia”
"Approvato ddl che stanzierebbe 100 milioni per piccoli Comuni. Ma ANCI e PD a livello nazionale e regionale non dialogano?"
Fusione Morro d’Alba – Senigallia… ma il PD a che gioco vuole giocare? I Sindaci dei due Comuni che vorrebbero fondersi lo sanno che a Roma, in Aula a Montecitorio, lunedì 26 settembre è arrivato il ddl “Salva Comuni” e approvato a tempo di record mercoledì 28? Il Sindaco Mangialardi, Presidente ANCI Marche, è a conoscenza delle iniziative dell’ANCI Nazionale?
Vorremmo capire… il 26 settembre 2016 approda alla Camera il “ddl” che stanzia ben 100 milioni di euro per risollevare l’economia dei paesi con meno di 5.000 abitanti. Mercoledì 28, con tempi al “fulmicotone” (Quando vogliono sono veloci), il ddl è approvato per essere mandato ora in Senato. Il fondo sarà attivo dal 2017 al 2023 e dovrà finanziare gli investimenti nei piccoli Comuni. Il voto finale di questo ddl è previsto per la fine di ottobre. Il percorso di questo “ddl” iniziò nel 2013 e ora è in dirittura d’arrivo. Il primo firmatario è il deputato PD Ermete Realacci. Il Relatore in Aula della legge è l’on. del PD Enrico Borghi.
Il deputato Ermete Realacci ha dichiarato che i piccoli centri non sono una eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro. Inoltre la nuova economia ha bisogno di banda larga, che non a caso è al primo posto tra le misure previste dal ddl: se si è connessi con il resto del mondo si può dare vita a iniziative economiche di grande scala anche in luoghi minuscoli. Soldi quindi utili per lo sviluppo strutturale, economico e sociale delle aree in condizioni di maggior difficoltà. Come dimostra infatti lo studio del centro di ricerche Cresme, per Legambiente e Anci, di 5.627 piccoli enti, pari al 69,9 per cento del totale dei comuni italiani.
Rimaniamo basiti! Da una parte il PD vuole destinare soldi, e tanti, mica bruscolini, ai Comuni con meno di 5.000 abitanti, e dall’altra due Sindaci, Alberto Cinti e Maurizio Mangialardi, ci vogliono “intortare” con una fusione magnificandola di qua e di là con tante belle parole, ma appunto solo parole, e con il beneplacito delle opposizioni (opposizioni a cosa???) dei due Comuni, fortunatamente non tutte, una opposizione a Senigallia resiste e tiene duro, lode a loro.
Ergo, a che gioco giochiamo cari Signori del PD? La mano sinistra non sa cosa fa la mano destra? Parlate di grossi vantaggi economici derivanti dalla fusione, ma se Morro d’Alba non si fonde guadagna molto di più e sotto tanti aspetti come è ben spiegato nel “ddl”, possibile che nessuna delle due Giunte sapesse nulla? O forse le due Giunte hanno taciuto per convenienza? Niente niente la fretta che avete avuto nell’approvare lo “Studio di Fattibilità” (stendiamo un velo pietoso su questo fantomatico “Studio”), compresa la data del 23 ottobre per il referendum, è dovuta al fatto di cercare di arrivare a “dama” con la fusione prima del voto in Senato al “ddl” per qualche Vostra desiderata?
Le parole del primo firmatario, l’on. Ermete Realacci del PD, non lasciano dubbi sull’intenzione di riqualificare i paesi: “Oggi è una bella giornata per chi vuole bene all’Italia – commenta entusiasta il deputato Pd Ermete Realacci, primo firmatario del ddl – Una legge bipartisan nata a partire da una mia pdl cui si è collegata quella analoga della collega cinquestelle Patrizia Terzoni che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro. È un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy. Mi auguro che ci sia un’ampia maggioranza per favorire il dibattito in Senato”.
Il Sindaco Maurizio Mangialardi, Presidente ANCI Marche, può dirci cortesemente se era al corrente che l’ANCI Nazionale aveva commissionato uno studio al centro di ricerche Cresme su 5.627 Comuni? Se la risposta fosse “si” perché non ne ha parlato? Se la risposta fosse “no”, tra ANCI Marche e ANCI Nazionale dialogate?
Sempre il Sindaco Mangialardi, può cortesemente dirci il significato della Sua dichiarazione pubblica: “Le fusioni rappresentano un percorso di grande innovazione costituzionale che, ponendo al centro le decisioni dei cittadini, ne rivela il carattere pienamente democratico per una tematica che non rappresenta un’operazione di spending review ma una scelta politica, culturale, che spinge ad una modernizzazione ed innovazione del sistema dei comuni”? Secondo il nostro modesto parere la dichiarazione è in netto contrasto con il “ddl” presentato dal Suo partito, il PD, e approvato. Come mai questa diversità di intenti e opinioni nella stessa “famiglia”.
Il Segretario del PD di Senigallia, Elisabetta Allegrezza, può cortesemente dirci se era a conoscenza del “ddl” con primo firmatario il deputato PD Ermete Realacci? Se la risposta fosse “si” perché non ne ha parlato? Se la risposta fosse “no”, tra PD Marche e PD nazionale dialogate?
Sicuramente non avremo il piacere di ricevere risposta, e allora rivolgiamo un appello all’unica opposizione che siede in Consiglio Comunale a Senigallia e che è contraria alla fusione: “Senigallia Bene Comune”, gli chiediamo gentilmente di indagare su questa assurdità del PD che da una parte si muove in un modo e dall’altra in tutta altra maniera. Non sarebbe male porre qualche cortese e lecita domanda al Sindaco Mangialardi sulle due “strade” intraprese dal PD che appaiono in netta opposizione tra loro.
E questo, per Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, è solamente il primo dei motivi che ci porta ad invitare i Cittadini di Senigallia a votare NO alla fusione il 23 di ottobre, prima di quella data ve ne faremo leggere altri, “simpatici e gustosi”, perché è palese che questa “operazione” ha come scopo solamente quello di favorire la politica e i politici in questione. “Questa fusione non s’ha da fare”.
Marcello Liverani
Coordinatore Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Senigallia
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