Bilancio positivo per la prima edizione della rassegna Senigallia Sotterranea
Il cartellone estivo ll’area archeologica La Fenice si è conclusa con un bilancio estremamente positivo
La prima edizione della rassegna Senigallia Sotterranea, il cartellone estivo di eventi e spettacoli all’area archeologicaLa Fenice, si è conclusa con un bilancio estremamente positivo.
Tutti gli spettacoli hanno fatto registrare sold out, tanto che per motivi di sicurezza e di rispetto della capienza massima del sito, spesso non è stato possibile accogliere tutti gli interessati.
Particolarmente gradita è stata la varietà degli spettacoli teatrali, affidati alla direzione artistica di Beatrice Gregorini: dalla prestigiosa presenza di Edoardo Siravo al suggestivo radio-teatro di Luca Violini, dal teatro di narrazione di Tiziana Scrocca con la sua ironica e poetica Penelope al teatro classico di regia e forza drammatica delle Metamorfosi di Ovidio.
Suggestivi anche gli itinerari tra arte e storia coordinati dal professor Giuseppe Lepore, dalla dottoressa Ciuccarelli e dall’Archeoclub, e graditissime le degustazioni di prodotti tipici dell’enogastronomia locale.
“Un successo – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi – che ha permesso di valorizzare ulteriormente uno spazio di grande pregio come l’area archeologica La Fenice, recuperata negli anni scorsi grazie anche alla Convezione dedicata all’Archeologia urbana siglata tra il Comune di Senigallia, la Soprintendenza e il dipartimento Storia, Culture, Civiltà dell’Università di Bologna. Per molti senigalliesi e per tanti turisti è stata un’occasione importante anche per scoprire e riscoprire una bella parte del nostro patrimonio culturale”.
“Siamo molto soddisfatti – aggiunge l’assessore alla Cultura Simonetta Bucari – del successo ottenuto dalla rassegna, grande novità nella programmazione culturale estiva 2016. Si è trattato di un format di grande attrazione e indubbio spessore artistico, con ben 13 appuntamenti ispirati alla cultura dell’antichità greco-romana, visite guidate e animate nei siti archeologici, e conferenze storico-archeologiche. Questo è il segno tangibile di una grande scommessa vinta. L’entusiasmo con il quale la nostra comunità ha accolto il progetto testimonia che la cultura non deve essere vissuta come un bene secondario, ma come una necessità primaria”.
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