Non conosco il sig. Giorgio Mosci che mette in dubbio la ricostruzione dell’evento 610, o meglio Sei uno zero, rivolto a Pio IX, nel maggio 1857, nella piazza di Senigallia.

Spero non sia il solito modo di celare la propria identità – di cosa si ha paura se le espressioni e i toni restano civili e rispettosi? –, ma non penso che questi sia uno storico perché in quanto tale saprebbe che la ricostruzione del passato viene operata grazie al confronto tra fonti diverse.

Ebbene, quanto accaduto in quel maggio di un secolo e mezzo fa viene riportato sia da studiosi di orientamento laico sia da altri di inconfutabile appartenenza cattolica. Siccome intendo semplicemente replicare senza alimentare sterili polemiche, concludo invitando il signore sopra riferito – insieme a tutti i cittadini che vogliano farsi un’idea sull’accaduto – a leggere due recenti libri di storia che rappresentano altrettanti, differenti punti di vista: per la storiografia cattolica può consultare A. Polverari, Vita di Pio IX, vol. II, Dall’esilio di Gaeta al Regno d’Italia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1987, pp. 152-157; per quella laica rimando a quello più recente (scusandomi per l’autocitazione), cioè a M. Severini, Girolamo Simoncelli, La storia e la memoria, affinità elettive, Ancona 2008, pp. 68-69, 106.

La lettura è un bene universale, quindi di tutti, ma la ricerca storica non si improvvisa.

Da

Marco Severini
Docente di Storia dell’Italia contemporanea
Dipartimento di Studi Umanistici
Università di Macerata