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Senigallia: “la piazza democratica contro gli stemmi papali”

"In mezzo mondo si è parlato della protesta, e non di una piazza tirata a lucido per omaggiare due nemici della libertà"

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Protesta contro gli stemmi papali

Oltre a quella per cui sono stati spesi tantissimi soldi pubblici, un’altra piazza, partecipata e democratica, è andata in scena a Senigallia la sera di martedì 26 luglio.

Cittadine e cittadini si sono alternati, liberamente e civilmente, al microfono, esponendo la propria idea sulla democrazia, sulla questione degli stemmi papali e su molto altro ancora: sono intervenuti pure cittadini di Ancona, Ascoli e di altre regioni italiane. Ha così preso voce un dissenso civile, animato e ricco di sorprese. Sono stati letti brani di Alfieri, Mazzini, Gramsci, Sturzo e altri intellettuali.

Soprattutto hanno preso la parola almeno quattro diverse generazioni di cittadini. Matilde, 13 anni: “Sono qui per testimoniare i valori di libertà, uguaglianza e democrazia ai quali sono stati educata e di cui oggi c’è tanto bisogno”. Marco, trentenne: “La nostra non è stata una polemica pretestuosa contro il sindaco che pure non ha ben operato. Reclamiamo rispetto per la storia e le tradizioni laiche e democratiche di Senigallia”. Luca, di mezza età: “Protestiamo fermamente contro queste decisioni che costituiscono un atto d’imperio, mentre una maggiore ragionevolezza da parte degli amministratori e soprattutto il dialogo e il confronto sul tema con i cittadini sono irrinunciabili”. Odda, maestra in pensione: “Sono qui per ricordare la necessità dei principi democratici che portarono mio nonno a combattere con Garibaldi”.

La protesta delle Associazioni cittadine è nata contro la decisione scriteriata del sindaco di Senigallia di omaggiare due autocrati con 52.000 euro del pubblico contribuente proprio nella piazza intitolata all’ “eroe dei due mondi”, in barba alla protesta di chi avrebbe auspicato una spesa diversa e più urgente.

Sono stati offerti ai presenti, prima del ciambellone e del prosecco finali, un opuscolo, intitolato Contro gli stemmi papali, e una maglietta con la scritta 610 ovvero “Sei uno zero”, la scritta che gli amici e i parenti di Girolamo Simoncelli, il patriota fucilato senza motivo il 2 ottobre 1852, apposero in uno striscione la mattina del 29 maggio 1857 allorché Pio IX, in visita “diplomatica” nei suoi domini, si apprestava a benedire la folla dalla loggia comunale di Senigallia: il papa, uso a essere riverito, rimase profondamente turbato e sbigottito.

Dicono che sentimenti simili aleggino in questi giorni sul primo cittadino di Senigallia. Una cosa è certa: della protesta contro gli stemmi papali – e glielo assicuriamo non di piazza Garibaldi tirata a lucido per omaggiare due autocrati che hanno combattuto la libertà italiana – se ne è parlato in queste ore in mezza Europa, negli Stati Uniti e in altri paesi del mondo.

 

Dagli Organizzatori

Commenti
Ci sono 2 commenti
BlackCat
BlackCat 2016-07-29 11:17:40
Ottimo e mi raccomando: informate tutti gli storici di questa vergogna tutta senigalliese perché dovrà rimanere nei libri di storia contemporanea della città. Una bruttissima pagina nera e di totale ignoranza storica. Giunta Mangialardi & Co.
favi umberto 2016-07-30 08:42:18
Condivido il commento e l'amarezza di BlakCat:
Ieri ho incontrato in città un buontempone che con tono ironico mi ha detto: Per sanare le contraddizioni e chiudere le polemiche ora il comune potrebbe pensare di cambiare alla piazza anche il nome chiamandola per esempio Piazza del duomo!
Spero non sia un suggerimento e che rimanga una Boutade (ovvero una puttanata)
Speriamo........
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