Ciao Massimo Fanelli
Lo struggente saluto della moglie Monica Olioso
Giovedì è stato un pomeriggio speciale. Il teatro pieno e messaggi da tutta Italia. Anche dal Canada, dalla Germania, dalla Svizzera. E’ avvenuto tutto in maniera naturale, come se ognuno di noi già sapesse cosa fare, cosa dire.
Caro Max, dicci la verità: volevi vedere se eravamo pronti per poter partire più tranquillo, vero? Momenti di commozione e momenti di goliardia, momenti di musica e momenti di aria sospesa: questo rappresentava la poliedricità di Max.
Un po’ come fossero le prove generali di preparazione per continuare la battaglia: quella per l’autodeterminazione dell’individuo. Questa lotta che ora ancora di più ha bisogno della presenza e partecipazione attiva di tutti noi, perché sappiamo benissimo che se ci si muove uniti il peso della rivendicazione aumenta e diventa più ponderoso. La legge sul Fine Vita è imprescindibile.
Ringrazio tutti voi che avete salutato Max da vicino o da lontano, tutti voi che ora farete vostra questa battaglia, che in fondo è una battaglia per tutti noi.
da Monica Olioso
sempre e per sempre moglie di Max
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